Il prete che ha trovato 40mila euro nella cassetta delle offerte: “Sarei curioso di sapere chi è stato”
"La sacrestana ha guardato nella cassetta delle offerte, ha trovato la busta e l'ha aperta. Poi mi ha chiamato e mi ha detto: ‘Don Arnaldo guardi'. Là dentro c'era un assegno da 40mila euro e un pezzo di carta". Su quel biglietto, poche parole: ‘Questa è la mia offerta per il restauro pittorico della chiesa', tutto completamente anonimo.
A raccontare questa particolare storia a Fanpage.it è proprio don Arnaldo Mavero che di certo non si aspettava un simile gesto: "Siamo stati lì a dire ‘porco boia!', ma ancora oggi non abbiamo idea di chi sia questo donatore così generoso".
Il restauro di Sant'Agata a Ornago
Don Arnaldo è il parroco di Sant'Agata a Ornago, in provincia di Monza e Brianza, e il responsabile della Comunità pastorale Santa Maria Maddalena che comprende anche le parrocchie di Bellusco, Cavenago e Mezzago.
Da inizio anno è impegnato anche nella raccolta dei fondi necessari per restaurare l'impianto pittorico della sua Sant'Agata. E di certo questi 40mila euro saranno di grande aiuto: "Sperèm, intanto andiamo avanti", si augura il parroco.
Di quell'assegno si è parlato molto, sia per la quantità di denaro donato sia per il fatto che l'autore abbia voluto rimanere anonimo. "La cosa ha fatto notizia e noi siamo contenti, è vero", ammette don Arnaldo, "ma questo gesto è bello perché è parte della comunità che tanto è legata alla parrocchia e che esprime questo amore in tanti modi diversi".
"Ognuno contribuisce come può"
Il sacerdote porta l'esempio di chi spende il proprio tempo per pulire la chiesa, chi per fare catechismo, altri fanno giocare i bambini e c'è chi si impegna nella Caritas. "Ognuno contribuisce come può", ribadisce, "questa persona ha deciso di farlo con il suo denaro".
Al di là del bel gesto, non poteva non nascere una sana curiosità intorno al nome del benefattore. "Ci abbiamo pensato parecchio, con la sacrestana siamo stati lì a dire ‘porco boia, chi può essere', ma proprio non ne siamo venuti a capo", ammette don Arnaldo.
Tuttavia, se questa persona ha scelto l'anonimato forse sarebbe giusto rispettare la sua decisione e non indagare troppo: "È giusto preservare la sua scelta, ma lo è anche la nostra curiosità".