“Mia nipote uccisa da Hamas al rave”: il dolore del presidente della comunità ebraica di Milano
"Hanno ritrovato il corpo di mia nipote, 23 anni. È stata uccisa, come centinaia di altri suoi coetanei, mentre partecipava al rave in Israele". A prendere la parola tra i primi, durante il presidio per Israele organizzato oggi in piazza Castello, è il presidente della Comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi. "Era sparita da venerdì, adesso abbiamo purtroppo avuto la conferma di quel che temevamo", il suo discorso ai circa duemila partecipanti all'evento, accorsi per mostrare solidarietà al popolo israeliano insieme al presidente del Memoriale della Shoah Roberto Jarach, l'ex deputato del Partito Democratico Emanuele Fiano e il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana.
"Era figlia di un cugino. È stata trovata all'interno di un asilo, in un villaggio nelle vicinanze del luogo del rave, insieme ad altri duecento morti. Una scena terribile. Tutta la famiglia è sotto shock", ha raccontato il presidente della comunità milanese, di ritorno da Tel Aviv. "Adesso abbiamo le dimensioni del dramma. Non si tratta di guerra, questi sono barbari assassini" il suo appello, tra canzoni yiddish della tradizione, preghiere, letture dei testi sacri e bandiere con la stella di Davide. "Non credo che il popolo palestinese sia ben rappresentato da questi dittatori di Hamas che si comportano come i nazisti di 80 anni fa. Occorre che l’Occidente reagisca e difenda Israele nella sua battaglia per la civiltà".
E contro l'amministrazione milanese di Palazzo Marino: "Ha esposto la bandiera della pace accanto a quella di Israele, una cosa senza senso. Siamo tutti per la pace, ma in questo momento serve la solidarietà allo Stato di Israele".