Il prefetto di Milano: “Non parliamo di coprifuoco, la nostra vita non dipende solo da apertura bar”
A seguito delle dichiarazioni rilasciate dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana in merito alle richiesta che verranno sottoposte al Comitato tecnico scientifico regionale per procedere con nuove restrizioni, anche il prefetto di Milano Renato Saccone ha preso la parola, invitando tutti a non parlare "di coprifuoco" perché "la nostra vita non dipende solo dall'apertura di un bar e di un ristorante". Il prefetto ha spiegato che "l'obiettivo è comune", ovvero "tempestività e omogeneità". "I controlli – ha infine concluso – saranno ancora più incisivi e massicci con la nuova ordinanza".
Le richieste del presidente Fontana al Cts regionale
La conferenza stampa a cui hanno preso parte, brevemente, il governatore lombardo e il prefetto di Milano è arrivata a seguito di una riunione tra i due e i sindaci dei capoluoghi di provincia lombardi oltre ai capigruppo del Consiglio regionale. Per l'occasione, Attilio Fontana ha illustrato quali sono le richieste che verranno fatte al Cts per limitare la diffusione del contagio da Covid. Dalla didattica parzialmente a distanza per le scuole superiori e le università, allo stop degli sport di contatto anche a livello dilettantistico, fino ad una nuova riduzione di pubblico all'interno di palazzetti e stadi. "Dobbiamo cercare di ridurre le persone del trasporto pubblico locale – ha detto Fontana -. Tutti riteniamo che sia necessario chiedere che si proceda ad una didattica a distanza non assoluta ma parziale. Una alternanza scuola e didattica casa. Poi abbiamo chiesto che si cerchi di organizzare inizio delle attività scolastiche per una riduzione delle presente sul trasporto".