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Il portellone dell’autobus si chiude, un passeggero resta incastrato e fa l’intero viaggio nel portabagagli

Un ragazzo è rimasto chiuso dentro il portabagagli mentre sistemava il suo monopattino e ha viaggiato lì dentro fino alla fermata successiva. L’autista era convinto fosse già salito a bordo.
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Un ragazzo di venti anni è arrivato alla fermata dell'autobus di Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo, per prendere il pullman diretto verso il capoluogo a bordo del suo monopattino. Dalla strada ha chiesto all'autista di aprirgli il portellone del bagagliaio, ormai gestibile dall'interno con un semplice pulsante, per riporre il suo piccolo mezzo. Mentre era ancora nel vano, il conducente ha inavvertitamente chiuso tutte le porte ed è ripartito, convinto che fosse salito anche il giovane. Invece era ancora nel bagagliaio, dove ha trascorso tutto il tempo del viaggio.

Fortunatamente si è conclusa nel migliore dei modi la disavventura, del tutto involontaria, capitata a un giovane bergamasco che, qualche giorno fa, doveva prendere il bus sostitutivo del servizio ferroviario da Ponte San Pietro a Bergamo. Arrivato pochi minuti prima della partenza al punto di ritrovo, il ventenne ha fatto cenno all'autista di aprirgli il bagagliaio per permettergli di riporre in sicurezza il suo monopattino elettrico.

Ormai non c'è più bisogno che il conducente scenda dal veicolo e apra manualmente il portellone: oggi, con un semplice pulsante, può garantire ai passeggeri l'accesso al vano portabagagli. Un'innovazione che permette di risparmiare tempo alle fermate e soprattutto che evita agli autisti di dover salire e scendere ogni volta dal mezzo. Ma che, come tutte le innovazioni, presenta alcune controindicazioni. Di una ne abbiamo un esempio proprio con quanto accaduto a Bergamo.

Mentre il giovane era lì che correttamente stava ancora sistemando il monopattino, in modo che non si muovesse per evitare che si potesse rompere o danneggiare gli oggetti degli altri (i monopattini elettrici più leggeri pesano almeno 10 o 15 chili), l'autista ha involontariamente chiuso tutte le porte dell'autobus ed è ripartito. Aveva infatti visto dallo specchio retrovisore che tutti i passeggeri presenti alla fermata erano ormai saliti ed era convinto che fra di loro ci fosse anche il giovane per cui aveva aperto il bagagliaio.

Così il ventenne ha trascorso l'intero viaggio, circa 30 minuti, chiuso dentro il bagagliaio. Alla fermata successiva fortunatamente un altro passeggero ha chiesto di aprire il portellone per recuperare o depositare le sue valigie e, così, il ragazzo è potuto uscire. La ditta ha richiamato l'autista a prestare maggiore attenzione in queste situazione, ma ha anche ricordato ai passeggeri di non entrare mai all'interno del vano e di inserirvi i proprio beni restano all'esterno della vettura. Anche se ormai l'apertura è automatizzata, in caso di necessità, è meglio chiedere aiuto all'autista invece di rischiare di restare imprigionati nel bagagliaio.

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