I comuni intorno a Malpensa fanno ricorso al Tar contro l’intitolazione dell’aeroporto a Silvio Berlusconi

Il centrosinistra in piazza a Milano per annunciare il ricorso al Tar contro l’intitolazione dello scalo di Malpensa al fondatore di Forza Italia: a presentarlo un’unione di comuni del Varesotto. “Agiremo affinché il nome di Berlusconi venga revocato”.
A cura di Francesca Del Boca
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La manifestazione a Milano contro l'intitolazione dell'aeroporto di Milano Malpensa a Silvio Berlusconi
La manifestazione a Milano contro l'intitolazione dell'aeroporto di Milano Malpensa a Silvio Berlusconi

Ormai è ufficiale. Si farà il ricorso al Tar contro l'intitolazione dell'aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi, annunciato nei giorni scorsi dal Partito Democratico e dai suoi amministratori del Varesotto. A presentarlo sarà proprio un'unione di nove comuni (a guida anche del centrodestra) che si trovano alle porte di Malpensa, capitanata dall'amministrazione di Somma Lombardo: si tratta di Arsago Seprio, Cardano al Campo, Casorate Sempione, Ferno, Golasecca, Lonate Pozzolo, Samarate e Vizzola Ticino.

"Agiremo per vie formali affinché il nome di Berlusconi venga revocato", ha dichiarato oggi il vicesindaco di Somma Stefano Aliprandini, in piazza sotto gli uffici di Regione Lombardia insieme ai vertici del Partito Democratico locale e agli alleati del centrosinistra, M5S in prima linea. "I territori non sono stati coinvolti, e vanno rispettati. Noi non siamo contro l’aeroporto, il problema è essere stati "sorvolati" e sentire di non contare nulla. Chi si fa paladino delle autonomie dovrebbe saperlo".

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"Sosteniamo tutti questa azione di protesta del comune di Somma Lombardo", ha commentato oggi anche Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Partito Democratico in Regione Lombardia. "È un colpo di mano e una umiliazione che non possiamo accettare. Malpensa è una delle nostre porte per il mondo, così ci facciamo ridere dietro. Perché invece non intitolare Malpensa a Luca Attanasio, ambasciatore caduto in Congo e vero servitore dello Stato?".

Dopo la decisione del ministro e vicepremier Salvini, che in men che non si dica ha portato a termine le procedure per apporre il nome dell'ex premier di Forza Italia allo scalo milanese, sono state infatti tantissime le voci polemiche che si sono alzate dalle opposizioni. La prima, più forte, quella del sindaco di Milano. "L'operazione è stata condotta senza nemmeno coinvolgere Sea, la società partecipata del Comune che gestisce l'aeroporto. Un vero e proprio sgarbo istituzionale", ha dichiarato Beppe Sala, che sulle proprie pagine social si è rivolto addirittura alla figlia Marina Berlusconi. "Ma non si poteva aspettare?".

"Una proposta indecente, l’ordinanza è senza dubbio un esercizio di potere da parte del governo", per l'ex assessore milanese ora europarlamentare dem Pierfrancesco Maran. Mentre la petizione online dei Giovani Democratici, nel frattempo, ha raccolto decine di migliaia di firme contrarie.

"Berlusconi ha fatto la storia dell'Italia", per il leader della Lega e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, dopo l'ordinanza dell'Enac. "L'amico Silvio è stato un grande imprenditore, grande italiano e grande milanese. Sempre con noi".

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