Il parroco si sfoga durante la messa: “Il fisco mi ha multato per 20mila euro, ma non posso pagare”
La parrocchia di Castel Goffredo, in provincia di Mantova, è accusata di evasione fiscale. Deve pagare all'agenzia delle Entrate circa 20mila euro per irregolarità riscontrate tra il 2019 e il 2021. A pagare tale somma, in quanto rappresentante legale, è don Giuseppe Bergamaschi che durante la messa domenicale ha spiegato la situazione ai fedeli: "Ci hanno contestato tre violazioni, la responsabilità a pagare è la mia ma ve lo dico francamente: non ho la possibilità di farlo".
"Dopo 20 giorni si è concluso il controllo dell’Agenzia delle Entrate alla parrocchia, non è stato verificato nulla di sbagliato circa la denuncia Iva e dei redditi", ha spiegato don Giuseppe, "ma alla fine sono state contestate alla parrocchia tre violazioni". Queste violazioni si baserebbero sul fatto che l'agenzia delle Entrate ha riconosciuto "solo l’attività relativa alla chiesa come tale e non quelle collegate".
Le attività collegate alla parrocchia ma non riconosciute tali dal fisco
Le attività collegate sono: il bar Casa del giovane, il cinema San Luigi e l'oratorio. Per quanto riguarda il bar, il parroco ha detto di aver beneficiato dell'agevolazione dell'aliquota d'imposta sui redditi delle società (Ires) al 50 per cento, come da legge per gli enti religiosi. Dopo aver pagato anche tasse, redditi, Imu e contributo alla diocesi, era rimasto del denaro inutilizzato. La parrocchia, allora, ha deciso di usarlo "per pagare i debiti del bar Casa del giovane".
Nonostante questo sia considerato "un’attività della parrocchia a scopo educativo" e "parte dell’identità storica della nostra parrocchia ormai da più di cento anni", l'agenzia delle Entrate lo ha valutato solo in quanto ente commerciale che deve, quindi, pagare l'aliquota Ires per intero.
Cosa che, precisa don Giuseppe, era stata fatta fino al 2018 "su consiglio dei nostri commercialisti, ma la Curia è intervenuta dicendo che pagavamo troppe tasse e avremmo dovuto applicare l’aliquota del 50 per cento". Al controllo del 2019, però, la Curia non si è presentata per spiegare la situazione e alla parrocchia è arrivata la prima multa.
Il cinema San Luigi e l'oratorio
Poi è toccato al cinema San Luigi, non più usato per proiettare film da diversi anni. In accordo con il Comune, la parrocchia lo ha messo a disposizione "delle attività di volontariato che vogliono promuovere qualche evento in modo gratuito". Anche in questo caso, però, per l'agenzia delle Entrate è solo un ente commerciale.
La terza violazione riguarda l'oratorio: "Ha ricevuto un contributo da un’associazione per un’attività con i ragazzi che, secondo l’Agenzia delle Entrate, andava tassata".
"Dicono che siamo evasori"
In totale, la parrocchia di Castel Goffredo deve all'agenzia delle Entrate più di 20mila euro: tra i 7 e gli 8mila per le irregolarità del 2019, altrettanti per il 2020 e il 2021. "Dicono che siamo evasori del fisco, quindi la parrocchia dovrà pagare", ha commentato don Giuseppe, "ma ve lo dico francamente: non ho la possibilità di farlo".
Il parroco ha annunciato che comunicherà tutto questo ai suoi superiori che valuteranno come agire. "Provo la sensazione di disagio che molti di voi hanno già sperimentato nei confronti del fisco, che non è proprio il caso di chiamare amico, come si vuol far credere", ha concluso don Giuseppe.