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Il parroco che ha cancellato il film “Santocielo” di Ficarra e Picone: “Offeso come credente”

A Cuggiono (Milano) il sacerdote ha cancellato la proiezione del film “Santocielo” di Ficarra e Picone dopo alcune proteste da parte di un genitore. Ha però specificato di essersi sentito “offeso come credente”.
A cura di Ilaria Quattrone
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La parrocchia di Cuggiono, comune che si trova nella provincia di Milano, ha eliminato dalla programmazione del cinema dell'oratorio il film di Ficarra e Picone "Santocielo". La pellicola doveva essere proiettata il 13 gennaio.

Il post del parroco di Cuggiono

In un post pubblicato sul profilo Facebook parrocchiale, Don Angelo ha spiegato: "Mi sono sentito profondamente colpito ed offeso nella mia sensibilità di credente; e vedo che è la stessa cosa per quelle persone che, come me, (magari saranno poche), hanno una simile sensibilità, amano il Signore Gesù e soffrono per questa “comica” sgangherata, che usa la religione in questo modo discutibile".

Alla base della decisione, ci sono le proteste di un genitore che ha chiesto di sostituire il film: "Premetto che non immaginavo quale fosse il contenuto di questo film “Santo cielo”: avevo solo letto il titolo nella programmazione", ha precisato il sacerdote. Don Angelo ritiene di pessimo gusto la decisione di inventare: "Una sorta di storia parallela, con un secondo messia, con una gestazione maschile, ed altro di pessimo gusto, solo per fare “comica”. Potevano farla su tanti temi, ma perché sul Messia?".

Il don non è l'unico a essere contrariato dal film. A metà dicembre anche un sacerdote di Agrigento lo aveva definito "blasfemo".

L'appello ai leoni da tastiera

Il prete di Cuggiono ha specificato che nel loro oratorio il film è stato sostituito con un altro. Inoltre ha chiesto di rispettare questa sua scelta: "Chiedo a tutti rispetto per questa scelta, che non è assolutamente di censura, ma di coerenza con ciò che la parrocchia propone come cammino di fede e con ciò che personalmente credo".

Ha poi aggiunto che ha visto che alcune persone lo stanno giudicando e condannando "rimanendo dietro ad una tastiera, senza contraddittorio: Liberissimi. Tuttavia li invito a venire a parlare di persona con me, così magari ci capiamo e forse nascerà anche quella cosa grande e bella che è la comprensione delle ragioni degli altri ed il rispetto reciproco", ha concluso lasciando poi il suo indirizzo di casa.

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