Il papà di Ramy Elgaml premiato come esempio civico, la madre: “Ancora non ci credo che mio figlio non torna più”
“Ancora non ci credo che Ramy è andato via e che non torna più": il tempo non lenisce le ferite di Farida, la mamma di Ramy Elgaml, il 19enne del quartiere Corvetto morto in un inseguimento con i Carabinieri a Milano. "Sognava di essere famoso" e di diventare un calciatore "come Francesco Totti", ha ricordato la donna questa mattina al Teatro Franco Parenti.
Qui si è svolta la cerimonia di premiazione del padre di Ramy, Yehia Elgaml, a cui è stato consegnato il riconoscimento alla virtù civica, conferito per la XXV edizione del Panettone d'oro. L'uomo è stato premiato come "magnifica espressione di civismo che risplende ancora di più comparandola con l'atteggiamento tenuto da alcuni che, per la posizione occupata, dovrebbero dare il buon esempio".
É in questa occasione che l'uomo, accompagnato dal presidente della comunità egiziana di Milano, Aly Harhash, ha proposto la realizzazione di uno spazio al Corvetto dove accogliere i giovani. Un luogo dedicato ai ragazzi del quartiere, nel quale creare occasioni per "fare un dialogo serio e ascoltarli, per capire cosa hanno dentro la testa".
Yehia Elgaml ha colto l'occasione anche per ringraziare il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana: "parlano sempre bene di noi". Ha poi rinnovato il suo invito alla non violenza, invitando a organizzare solo "manifestazioni pacifiche" in attesa della "giustizia e della verità". Traguardi, secondo l'uomo, in parte già raggiunti o di cui almeno sembrano esserci alcuni segnali, in riferimento ai video dell'inseguimento e ai risultati della perizia sul cellulare del testimone.