Il papà della 22enne che accusa Leonardo La Russa di stupro: “Escludo un risarcimento per chiudere la storia”
"Posso dire che voglio tanto bene alla mia bambina e che sono dispiaciuto per quanto le è accaduto": a dirlo è il padre della ragazza di 22 anni che ha denunciato Leonardo Apache La Russa di stupro. L'uomo ha rilasciato un'intervista al quotidiano La Verità affermando che bisognerà capire se la figlia abbia preso o meno qualche sostanza "definita generalmente droghe del sesso".
Il papà: "Terribile che mia figlia non sappia cosa le sia successo"
Il padre della 22enne rimarca poi che a peggiore la vicenda, già di per sé terribile, è il fatto che la ragazza non sappia cosa possa aver fatto "in quelle ore di buco". Ha poi specificato che, a parer suo, nel locale "erano tutti drogati. È inutile che quello là (il presidente del Senato Ignazio La Russa, ndr) dica "mio figlio, invece, no". E questa non è una colpa, è un fatto".
La questione risarcimento
E per quanto riguarda una possibile richiesta di risarcimento, l'uomo sostiene che non crede nemmeno che sia possibile averlo: "Credo che il procedimento prosegua d'ufficio. Ritengo che non sia possibile chiuderà lì e che non si ponga la questione di accettare o meno l'eventuale offerta di una famiglia che ha disponibilità e che, probabilmente, sarebbe ben contenta di chiudere la partita al volo e non parlarne più". Spiegano poi che nessuno di loro si è fatto vivo.
Al vaglio le telecamere di sicurezza
Intanto le indagini, condotte dalla pubblico ministero Rosaria Stagnaro e dalla procuratrice aggiunta Letizia Mannella, su quello che è accaduto il 19 maggio a Milano proseguono. Non sembrerebbe che le immagini delle telecamere poste vicino al locale e lungo il tragitto per arrivare a casa La Russa abbiano restituito elementi utili ai fini delle indagini.