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Il papà che dona mille euro alla pizzeria che assume disabili: “Penso a tutti i bimbi come il mio”

Abbiamo pranzato a PizzAut insieme al papà che, al momento di pagare il conto, ha donato mille euro alla pizzeria che fa lavorare ragazzi autistici.
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"Nico sei il mio supereroe" è quello che Matteo, tatuatore della provincia di Milano, ha detto a Nico Acampora, il fondatore di PizzAut, mentre donava, alla pizzeria che fa lavorare ragazzi autistici, mille euro dopo una cena con la sua famiglia.

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Matteo ha un bimbo autistico di cinque anni e ha visto crescere il progetto di Acampora che ha aperto a Cassina de' Pecchi, provincia di Milano, una pizzeria con l'obiettivo di assumere ragazzi autistici, farli lavorare e garantirgli un'autonomia economica. PizzAut negli anni è cresciuta e presto avrà una seconda pizzeria a Monza.

"Penso a tutti i bambini come mio figlio"

PizzAut "ha aperto un faro sulla speranza di un futuro diverso per i nostri figli, spero che tanti come me possano ripetere la stessa cosa"  e donare, racconta Matteo a Fanpage.it, mentre ci sediamo a pranzo a PizzAut, con i tavoli che sono già affollati.

Matteo e Nico Acampora, fondatore di PizzAut
Matteo e Nico Acampora, fondatore di PizzAut

"Penso a tutti i bambini come mio figlio, con un futuro e la possibilità di rendersi autonomi, di crearsi una vita". Matteo a PizzAut è di casa: mentre parliamo saluta Lorenzo, un ragazzone impegnato dal 2019 con PizzAut, quando il ristorante non era ancora nato e Acampora girava l'Italia presentando il suo progetto.

Lorenzo è un grande fan della musica metal e si scambia i nomi dei gruppi con Matteo.

Un modello da esportare

Acampora, papà di Leo a cui hanno diagnosticato l'autismo, utilizzerà la donazione di Matteo per il ristorante di Monza: "Il vero progetto è di fare un franchising, la prima catena di ristorazione sociale al mondo, in Italia ci sono 600mila persone autistiche, sto usando la mia vita per questo progetto".

"PizzAut – continua Acampora – non ha contributi pubblici e non li vuole, il pubblico deve occuparsi del sostegno scolastico, delle terapie che sono sempre a carico delle famiglie, noi ci possiamo occupare come imprenditori delle occasioni di lavoro".

Matteo intanto ha ricevuto tanti messaggi dopo la notizia della donazione a PizzAut e sta cercando di organizzare un secondo contributo, coinvolgendo questa volta i colleghi tatuatori che gli hanno scritto: una giornata di tatuaggi i cui proventi sosterranno PizzAut.

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