La morte di Ramy Elgaml a Milano

Il padre di Ramy dopo il video dell’inseguimento: “La verità lo ha riportato in vita. Dormo sempre con la sua foto”

Ramy Elgaml è morto lo scorso 24 novembre al termine di un inseguimento con i carabinieri a Milano. Al vaglio degli inquirenti ora c’è un video ripreso all’interno della gazzella che tallonava lo scooter dove viaggiava il 19enne e il conducente Fares Bouzidi, 22 anni. Il padre: “Finalmente è emersa la verità”
A cura di Francesca Del Boca
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Fanpage.it (Simone Giancristofaro)
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"Sono contento che sia finalmente arrivata la verità per Ramy. Ho sempre avuto fiducia nella giustizia italiana". Sono le parole a Fanpage.it di Yehia Elgaml, padre del 19enne morto lo scorso 24 novembre al termine di un inseguimento con i carabinieri tra via Ripamonti e via Quaranta a Milano, dopo la diffusione del video in cui sono state registrate alcune frasi dei militari presenti sulla gazzella che tallonava lo scooter guidato da Fares Bouzidi, 22 anni. Frasi che hanno profondamente scosso l'opinione pubblica, la politica e la società civile ("Chiudilo, chiudilo che cade… è caduto? Bene", si sente). E immagini che inchiodano il militare al volante della Giulietta di servizio, già indagato per concorso in omicidio stradale. "Questa è la prima notte, dalla morte di nostro figlio, in cui io e mia moglie dormiamo sonni tranquilli".

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"Sono anche arrabbiato, però. Il modo in cui hanno seguito Ramy… e ora Ramy non c'è più", si sfoga oggi l'uomo. "Da quando è morto non ho mai, mai dormito: lui era il mio cuore. Per 45 giorni sono morto anche io. Mi mettevo a letto, stringendo la foto in cui siamo insieme. Ma la verità oggi l'ha riportato in vita, lui vive sempre con me. Lo porto ogni giorno nel cuore". Le parole che hanno pronunciato i carabinieri alla guida della gazzella, intercettati dalla dashcam di bordo? "Non commento, per questo c'è la giustizia. Noi come famiglia siamo tranquilli, la verità è arrivata. Non abbiamo mai avuto timore del contrario. Crediamo nell'integrità della magistratura italiana, alla quale rinnoviamo la nostra fiducia".

Ramy Elgaml
Ramy Elgaml

In questi giorni la famiglia Elgaml è stata coinvolta da un'ondata di affetto da parte del quartiere, della comunità egiziana del Corvetto. Così come è stata interessata dalle visite degli amministratori locali e del sindaco di Milano Beppe Sala. "All'inizio soffrivo quando leggevo le persone commentare che Ramy se l'era cercata, che tanto stava scappando dalle forze dell'ordine… oggi tutto questo non mi tocca più. Sono solo parolacce. L'Italia per me, per noi è il primo Paese. Io lavoro qui, mangio qui, abito qui. Mio figlio è morto qui, e riposa nel cimitero di Rozzano. Ma lui non è morto. È ancora vivo, lo andiamo a trovare ogni giorno".

(Con Simone Giancristofaro)

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