Il padre di Ilaria Salis dopo l’incontro con la figlia in carcere: “Le sue condizioni sono migliorate”
Il padre di Ilaria Salis ha potuto incontrare la figlia detenuta da quasi un anno nel carcere di Budapest con l'accusa di aver partecipato all'aggressione nei confronti di due neo-nanizisti durante la manifestazione "La Giornata dell'Onore" che richiama a raccolta esponenti di estrema destra. Al termine dell'incontro il padre Roberto ha precisato: "Le sue condizioni sono migliorate". Da tempo la famiglia denuncia condizioni disumane in cui è sottoposta la figlia in carcere: l'insegnante di 39 anni rischia – come richiesto dalla Procura di Budapest – una condanna a 11 anni di carcere mentre lei si è sempre dichiarata innocente davanti al giudice.
In che condizioni sta vivendo in carcere Ilaria Salis
A Fanpage.it a raccontare quello che sta passando Ilaria in carcere è la sue ex compagna di cella Carmen Giorgio: "Ilaria mi ha raccontato che lei lì, soprattutto all'inizio, è stata trattata molto male, le gridavano dietro, le cambiavano stanza spesso, l'hanno lasciata più di un mese da sola. Si è trattate come animali lì dentro. Ricordo che non potevi chiedere nulla perché subito la polizia ti aggrediva. La struttura era molto vecchia, sporca, le stanze erano infestate da cimici da letto: ti svegliavi la mattina piena di puntini rossi".
E ancora: "Le lenzuola all’inizio le dovevano cambiare ogni due settimane, poi è diventato un mese, poi altri due e infine non hanno fatto più niente. Il cibo era zuppe, che non alla fine non avevano dentro nulla, pasta fredda e scotta e per cena solo conserve. Inoltre dovevi scegliere tra farti la doccia o avere l’ora d'aria e quando andavi a fare la doccia venivi pure chiusa dentro. La mattina alle cinque e mezza ti dovevi alzare e fino alle nove di sera non potevi andare a dormire. L'aria non era aria, perché alla fine eri in gabbia, in cella c’era solo una fessura di dieci centimetri di apertura con delle grate davanti".
Anche il padre a Fanpage.it lo scorso dicembre aveva detto che la figlia viveva in cella "senza carta igienica, sapone e assorbenti". E anche lui rimarca che "i letti del carcere infestati da cimici". Poi qualche settimana fa aveva aggiunto: "Sono deluso perché mi aspetto che lo Stato si occupi dei suoi cittadini", continua Salis, che poi aggiunge: "credo che in Italia per fare 16 anni sia necessario commettere un omicidio, qui stiamo parlando di 8 giorni di prognosi, io e mia moglie abbiamo difficoltà a dormire la notte, è qualcosa che non auguro a nessuno".
Cosa sta facendo l'Italia sul caso Salis
Ora il governo si sta mobilitando. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha precisato che "il nostro ambasciatore in Ungheria andrà al ministero a protestare per questo trattamento riservato a una detenuta" e "si vedrà se si potranno ottenere gli arresti domiciliari e poi se si potrà portare in Italia per scontare la pena". L'obiettivo è ottenere i domiciliari per Ilaria Salis. Verrà chiesto anche se potrà scontare la pena in Italia.
In linea su quanto sta battendo l'avvocato Eugenio Losco, uno dei legali italiani che assiste Ilaria Salis: "Stiamo valutando la possibilità di fare ricorso immediato alla Corte europea di Strasburgo per la violazione dell'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, che è già costata altre condanne all'Ungheria". Perché "la violazione è palese, visto come è stata portata con un guinzaglio in aula. Intanto andiamo avanti cercando di capire in cosa consiste l'impegno del governo per arrivare all'obiettivo degli arresti domiciliari".