Il padre di Giacomo Bozzoli, all’ergastolo per la morte dello zio: “Non abbiamo fatto nulla”
"Sono ancora a letto. E sotto choc. Mio figlio sta male, è distrutto". A poche ore dalla sentenza parla il padre di Giacomo Bozzoli, condannato all'ergastolo per aver ucciso lo zio Mario nella sua fonderia di Marcheno, in provincia di Brescia. Al Giornale di Brescia il padre di Giacono, nonché fratello della vittima, spiega: "Non mi aspettavo che Giacomo venisse condannato. Non pensavo davvero".
Per il padre la condanna è inaspettata
Durante tutto il processo infatti il padre non si è schierato contro il figlio, non si è costituito infatti parte civile. Cosa che invece ha fatto la zia Vittoria, sorella della vittima. "Sono fratello di chi è scomparso e padre di chi è stato condannato. Per me la condanna è inaspettata. Non abbiamo fatto nulla".
Rischia un'indagine anche il fratello del condannato
Ora potrebbe finire sotto indagine c'è anche l'altro figlio: Alex, fratello di Giacomo, potrebbe essere nel mirino degli inquirenti per falsa testimonianza. Così per Akwasi Aboagy, l’operaio presente in fonderia la sera dell'omicidio che per l’accusa ha visto tutto, senza mai però intervenire e dire nulla.
La dichiarazione dell'ex fidanzata
A intervenire in aula contro l'imputato era stata invece la sua ex fidanzata: la donna aveva spiegato che, durante i tempi del loro fidanzamento, terminato nel 2011, in diverse occasioni Giacomo le avrebbe detto che "prima o poi avrebbe ucciso lo zio Mario, lo odiava". Nelle loro chiacchierate Giacomo Bozzoli avrebbe anche descritto le modalità con cui avrebbe voluto eliminarlo.
Parole che avevano portato Giacomo Bozzoli a denunciare l'ex fidanzata, ritenuta testimone chiave dall'accusa, per falsa testimonianza. La denuncia però nei suoi confronti era stata però archiviata.