Il padre dell’evaso Massimo Riella, in fuga nei boschi: “Mi lascia dei bigliettini, l’ho incontrato”
"L'ho incontrato cinque/sei giorni fa nei boschi. Abbiamo parlato del più e del meno. Mi ha dato delle carte che dovevo consegnare ai carabinieri di Gravedona": a dirlo ai microfoni di Fanpage.it è Domenico Riella, padre di Massimo, l'uomo evaso più di un mese fa dopo aver ottenuto il permesso di poter visitare il cimitero per pregare sulla tomba della madre. L'anziano racconta di aver visto il figlio che attualmente si troverebbe sulle montagne: "Mi manda dei biglietti. Non so chi li porta".
Perché è evaso Massimo Riella
Massimo Riella è scappato perché sostiene di essere innocente dall'accusa di rapina ai danni di una coppia di anziani. Un reato che avrebbe commesso usando un coltello, su cui sarebbe stato trovato del Dna: "Se mio figlio ha fatto una rapina, che ha picchiato dei vecchi, gli apriresti la porta?". Il signor Domenico sostiene che il figlio non è stato ancora preso perché "tutti lo vogliono aiutare".
Sempre a Fanpage.it, ha raccontato che il 48enne sarebbe pronto a consegnarsi perché avrebbe tutte le prove che dimostrerebbero la sua innocenza: "Si consegna e basta. Paga quello che deve pagare, però la rapina non la paga". Il padre assicura che l'uomo è pronto a pagare anche per l'accusa di evasione: "Quello che non gli va giù è l’accusa di aver picchiato due vecchi di novant’anni". Anziani con cui anche Domenico Riella avrebbe in passato parlato e pranzato. "Se lo devo consegnare sono io il primo a metterlo sulla macchina e consegnarlo. Ma se mio figlio può arrivare a mettere sul tavolo delle prove che non ha fatto la rapina, lo aiuto".
Il bigliettino che ha scritto per il giudice
E tutto si concentra proprio su queste accuse. Anche la figlia di Massimo, Silvia Riella, ha raccontato a Fanpage.it che non sarebbe un gesto che lui farebbe. Nei giorni scorsi, l'uomo avrebbe anche scritto un biglietto indirizzato al giudice a cui ribadisce la sua innocenza e a cui chiede gli arresti domiciliari: "Come prima cosa le porgo le mie più sincere scuse per il casino che ho buttato in piedi ma le dico subito che ho 48 anni. Nella mia vita sono stato condannato parecchie volte e giustamente per i miei reati commessi. Li ho pagati come deciso dai giudici. Questa volta io sono innocente".