video suggerito
video suggerito

Il nuovo supermercato non assume le dipendenti in cassa integrazione da 28 mesi: “Profondamente sbagliato”

Lidl ha aperto un nuovo punto vendita in piazza Frattini a Milano. Tuttavia, 17 dipendenti del vecchio gestore non sono state assunte e il prossimo 31 marzo scadrà la cassa integrazione. Il sindacato ha organizzato un presidio all’inaugurazione chiedendo che vengano reintegrate in qualche modo.
A cura di Enrico Spaccini
140 CONDIVISIONI
Immagine

All'interno del nuovo punto vendita Lidl di piazza Frattini, tra i quartieri di Lorenteggio e Giambellino, si festeggia. Al taglio del nastro ha partecipato anche l'assessore allo Sviluppo economico e Politiche del lavoro del Comune di Milano Alessia Cappello e l'inaugurazione è stata accompagnata con l'annuncio dell'assunzione di 11 nuovi collaboratori. All'estero, però, gli umori sono ben diversi. Non ci sono tartine o bibite varie, ma 17 persone che tengono in mano un lenzuolo con una scritta rossa: "Il lavoro è dignità, non carità".

Immagine

Si tratta di ex dipendenti della Margherita Distribuzione (Conad) che in quel posto ci lavoravano quando l'insegna recitava Simply Market Sma (Auchan). Tutte donne, d'età compresa tra i 50 e i 60 anni, che si trovano in cassa integrazione da 28 mesi, fino al prossimo 31 marzo, e che non sono state assunte dal nuovo gestore Lidl. "Con l'età che abbiamo troveremo solo contratti da precarie", denunciano le dipendenti, "che certo non bastano per pagare i contributi che servono per arrivare alla pensione".

Il presidio: "Decisione sbagliata, persone senza lavoro e senza prospettive"

Questa mattina, giovedì 23 febbraio, grazie anche alla collaborazione delle organizzazioni sindacali di Milano Filcams, Fisascat e Uiltucs, hanno organizzato un presidio davanti al punto vendita di piazza Frattini: "È una decisione profondamente sbagliata", spiegano i sindacalisti al fianco delle dipendenti, "non tiene conto del disagio di queste persone, rimaste senza un posto di lavoro e senza prospettive occupazionali per il proprio futuro".

Si tratta di persone che hanno alle spalle anni di esperienza nel settore, che hanno sviluppato competenze che farebbero comodo a chiunque, ma che ora si ritrovano senza un lavoro. In loro sostegno sono arrivati anche alcuni residenti, con cui ormai si era creato un rapporto di fiducia: "Siamo molto dispiaciuti, è un'ingiustizia che siano lasciate a casa", commentano comprendendo il loro problema, "vorremmo che fossero reintegrate".

140 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views