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Nuovo stadio di San Siro

Il nuovo stadio di Inter e Milan a San Siro, cosa sappiamo: il progetto unico dopo anni di scontri

L’ultimo incontro che si è tenuto a Roma tra il sindaco Sala, le dirigenze di Inter e Milan e i ministri Giuli e Abodi pare abbia indicato la volontà da parte delle società di lavorare a uno stadio unico accanto al ‘Meazza’ a San Siro. Si tratta di un’ipotesi già presa in considerazione 5 anni fa, alla quale si sono susseguiti anni di scontri e controproposte.
A cura di Enrico Spaccini
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Lo stadio 'Giuseppe Meazza' di San Siro
Lo stadio ‘Giuseppe Meazza' di San Siro
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Lo scorso martedì 22 ottobre, a Roma, il sindaco di Milano Beppe Sala, una delegazione di Inter e Milan e la soprintendente Emanuela Carpani sono stati ricevuti dal ministro della Cultura, Alessandro Giuli. Durante l'incontro, al quale ha partecipato anche il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, è stata presentata l'ipotesi della costruzione di un nuovo stadio sempre a San Siro, a pochi passi dal ‘Meazza'. Dal confronto sono emersi "apprezzamento e soddisfazione" e l'intenzione da parte dei club di procedere alla "presentazione della manifestazione di interesse" per le aree. Sin dal 2019 si sono susseguiti vari progetti relativi alla costruzione degli stadi di proprietà di Inter e Milan. Negli ultimi mesi sembrava che i nerazzurri fossero destinati a costruire un proprio impianto a Rozzano e i rossoneri a San Donato Milanese, ma l'esito dell'incontro del 22 ottobre avrebbe convinto le società a lavorare insieme per un nuovo stadio nel solito quartiere di San Siro.

Cosa sappiamo del nuovo stadio di Inter e Milan a San Siro: il progetto

L'incontro che si è tenuto con i ministri è stato definito "un fatto storico" da Beppe Marotta, presidente dell'Inter, che lo ha interpretato come un segno che la politica "ritenga importante accelerare il percorso". La discussione, però, è alle sue fasi iniziali e per questo motivo immaginare quale sarà l'eventuale progetto che le due società presenteranno in via ufficiale risulta, al momento, difficile. Per Marotta, l'obiettivo è creare "uno stadio accogliente, moderno e che dia soddisfazione ai nostri tifosi" e che, ovviamente, sia "sempre a San Siro, una bella zona di Milano".

I punti principali che guideranno le scelte future sono tre: accessibilità, sostenibilità e connettività. La prima riguarda soprattutto la garanzia di accesso a ogni settore dello stadio per tutti, anche per le persone con disabilità che al momento al ‘Meazza' possono contare solo su 250 posti riservati. Il secondo potrebbe prevedere l'installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto per la produzione di energia. La struttura non dovrebbe essere interamente coperta, ma la questione è ancora tutta da affrontare soprattutto per un tema di inquinamento acustico. Infine, la connettività, che punta a risolvere un problema che ogni tifoso milanese conosce bene, ovvero la mancanza di connessione internet durante le partite.

Come detto, il nuovo stadio a San Siro è ancora solo un'ipotesi. Per poter ragionare in modo più concreto sulla possibile identità della struttura bisognerà innanzitutto attendere la valutazione economica da parte dell'Agenzia delle Entrate delle aree e del ‘Meazza' che le squadre intendono comprare.

Lo scontro tra Sala e Inter e Milan per il nuovo stadio

Lo stadio ‘Giuseppe Meazza' in San Siro è stato inaugurato nel 1926. Il secondo anello è stato aggiunto nel 1955 e il terzo nel 1990. Il dibattito sull'eventuale ristrutturazione dell'impianto o sulla costruzione di un nuovo stadio è iniziato nel 2019. A quel tempo, cinque anni fa, il sindaco Sala sosteneva che avrebbe preferito che Inter e Milan lavorassero insieme alla ristrutturazione del ‘Meazza', senza escludere comunque l'ipotesi di una demolizione e poi ricostruzione.

L'ipotesi del "nuovo San Siro accanto al vecchio" fa la sua comparsa nel giugno del 2019. Paolo Scaroni, presidente del Milan sotto la proprietà del fondo statunitense Elliot, e Alessandro Antonello, amministratore delegato dell'area corporate dell'Inter sotto la proprietà del gruppo cinese Suning, parlavano di un progetto condiviso che si sperava potesse essere concluso entro le Olimpiadi Milano-Cortina. Un'idea che, però, per Sala presentava alcune criticità, come il fatto di aver garantito al Comitato olimpico che San Siro sarebbe stato ancora funzionante per il 2026. Il progetto di Inter e Milan prevedeva un investimento totale di 1,2 miliardi di euro, compresa la demolizione del ‘Meazza'.

Il primo blocco alla demolizione è arrivata a ottobre 2019 dalla Soprintendenza ai Beni Culturali, mentre il Consiglio comunale approvava l'ordine del giorno in cui impegnava la giunta a iniziare le discussioni con i club per la costruzione del nuovo impianto sportivo, ma non per uno sviluppo immobiliare che eccedesse le regole stabilite dal Pgt ostacolando la costruzione dell'area commerciale al posto del ‘Meazza'. Da questo momento, le società hanno iniziato a pensare all'ipotesi Sesto San Giovanni.

Nel 2021 sono sorte le prime incertezze riguardo la stabilità del gruppo Suning. In seguito alle richieste di garanzie da parte del Comune, a fine anno è stato ripreso in mano il progetto per il "nuovo San Siro" accanto al ‘Meazza' che, però, non sarebbe stato di certo pronto per le Olimpiadi del 2026. In assenza di un "sì" definitivo da parte della politica locale, le società hanno ricominciato a guardare oltre i confini cittadini: non solo Sesto San Giovanni, meta più ambita da Gerry Cardinale (nuovo proprietario del Milan con il fondo RedBird), ma anche Segrate e San Donato Milanese.

A inizio 2023 il Milan ha ufficializzato l'avvio del progetto autonomo nella zona dell'ex ippodromo La Maura per poi virare su San Donato Milanese. L'abbattimento del ‘Meazza' è stato ufficialmente accantonato quando ad agosto 2023 la Soprintendenza dei Beni Culturali ha annunciato che nel 2025 entrerà in vigore il vincolo per "rilevanza architettonica" del secondo anello. Così, mentre il sindaco sperava che almeno l'Inter potesse rimanere a San Siro, i nerazzurri identificavano l'area di Rozzano che avrebbe ospitato il suo stadio.

La svolta è arrivata a settembre. Ricevute da Sala, le dirigenze di Inter (ora con la nuova proprietà del fondo statunitense Oaktree) e Milan hanno respinto il progetto di restyling del ‘Meazza' proposto da WeBuild. Non solo, le società hanno anche proposto l'acquisto del vecchio stadio e delle aree di San Siro, con l'obiettivo di rifunzionalizzare il primo e costruire il nuovo impianto accanto.

Il progetto del Milan a San Donato Milanese

Solo pochi giorni prima dell'incontro con i ministri a Roma del 22 ottobre, a San Donato Milanese venivano piazzate le recinzioni intorno all'area da 108mila metri quadrati San Francesco, mentre sul portale regionale veniva pubblicato il documento di scoping della Valutazione Ambientale Strategica relativo alla variante al Piano integrato d’intervento.

Ora, però, Francesco Squeri, sindaco di San Donato Milanese, ha richiesto un vertice urgente con i vertici della società rossonera per capire cosa ne sarà del progetto dopo quanto emerso dall'incontro del 22 ottobre. Il presidente rossonero Scaroni, intanto, ha ribadito di non aver abbandonato il progetto aggiungendo che, anzi, resta "l'opportunità numero uno".

Perché è stata bocciata la ristrutturazione del Meazza e cosa succederà allo stadio

La ristrutturazione del ‘Meazza' con l'ottica di tenerlo come stadio in cui giocare le partite di Inter e Milan è stata abbandonata in maniera probabilmente definitiva lo scorso 13 settembre. A Palazzo Marino il sindaco Sala ha ricevuto l'amministratore delegato del Milan, Giorgio Furlani, l'ad corporate dell’Inter, Alessandro Antonello e la Global Opportunities strategy Managing del fondo Oaktree, Katherine Ralph. Le società hanno respinto l'ipotesi restyling proposta da WeBuild dicendo che, secondo loro, lo stadio "non è ristrutturabile a costi accessibili".

La parola d'ordine ora è rifunzionalizzazione. Innanzitutto, il ‘Meazza' dovrà essere in grado nel 2026 di ospitare la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi Milano-Cortina. Dopodiché, dovrebbe anche ospitare alcune partite degli Europei di calcio che si svolgeranno nel 2032 tra l'Italia e la Turchia. Per quanto riguarda il futuro ancora più lontano, è tutto da definire.

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