Il nodo dei trasporti in Lombardia: Fontana ha già i soldi che continua a chiedere al governo
Il nodo dei trasporti pubblici è inevitabilmente esploso con la riapertura delle attività e delle scuole. Mentre il governo corre ai ripari con l’ultimo Dpcm, gli assembramenti durante le ore di punta a Milano come in tutta la Lombardia rimbalzano sui social e nei reportage. La situazione è critica, nonostante le continue rassicurazioni da parte di alcuni, e siamo ben lontani dal mantenersi nei margini di sicurezza raccomandati dalle norme sanitarie. Intervenendo a Sky TG24 il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha tuonato: "Da giugno chiediamo al Governo un intervento economico, perché per aggiungere corse servono più risorse, anche in merito alla diluizione dell’inizio dell’orario di lavoro e di studio, ma non abbiamo avuto risposte. Abbiamo due settimane, speriamo che il Governo ci senta". Ma le cose stanno veramente così? No, non proprio.
Il Governo ha stanziato finora circa 300 milioni di euro per potenziare il trasporto pubblico delle Regioni. Soldi che sono rimasti in gran parte inevasi, ad oggi ne sono stati spesi circa 120milioni, e rimangono lì, inutilizzati. C’è un dato in più: a Roma non era nemmeno stato fatto il riparto di spesa per le Regioni perché fin dall’inizio il Governo ha garantito che in caso di bisogno di ulteriori fondi avrebbe tranquillamente ristorato le cifre che sarebbero servite. Quindi no, non è vero che il Governo non si è mosso. Salta all’occhio piuttosto, guardando la tabella del ministero dei Trasporti aggiornata al 17 ottobre, che in Abruzzo ad esempio siano utilizzati 60 bus aggiuntivi per corse giornaliere, 350 in Campania per il trasporto pubblico scolastico, 206 in Emilia Romagna, 200 in Toscana, 101 in Umbria, 130 nel Lazio, 151 nelle Marche. E nella Lombardia di Fontana? Al momento sono stati attivati solo 80 bus. 80. Nel Veneto leghista, ad esempio, sono già 100 in più, con un totale di 184.
Bussolati (Pd): Fontana non conosce la situazione e parla a caso
"Fontana non conosce la situazione e parla a caso – dice a Fanpage.it Pietro Bussolati, consigliere regionale del Partito Democratico -. L'ennesima figura barbina di Fontana e della sua giunta che si vede sopravanzare dalle altre Regioni (si pensi che la sola Provincia Autonoma di Trento ha introdotto più autobus turistici dell'intera Lombardia), nonostante proprio in Lombardia servissero di più". I numeri del resto parlano chiaro: la Regione Lombardia spende circa 400 milioni di euro all’anno per i trasporti e quest’anno, in piena pandemia, non ha aggiunto un euro in più. Tutto questo mentre il Governo ha aperto un plafond di 300 milioni e mentre il Comune di Milano, ad esempio, ha aumentato del 10 per cento la sua spesa sui trasporti.
"Ma non solo – continua Bussolati -. Sarebbe compito della Regione e di Fontana incidere su una differenziazione degli orari di ingresso nelle scuole che ha deciso di chiudere e ridefinire con le agenzie di trasporto pubblico locale il servizio di conseguenza. Ma la giunta non ha fatto nulla in questa direzione e ora si trova in pesante ritardo. Non ha stanziato un euro in più del suo bilancio per potenziare il trasporto pubblico mentre sarebbe necessario e possibile, specie su quello su gomma extraurbano, proprio dove genitori esasperati hanno dovuto noleggiare da soli un bus privato per mandare i figli a scuola. Questa è la Lombardia di Fontana, il Presidente delle polemiche incapace di tutelare i lombardi". Tutto questo mentre Trenord ormai insegue imperterrita la sua linea di spostare su gomma tutto il trasporto non considerato “in orario di punta”. I soldi ci sono, c’erano da mesi, ma Fontana non deve essersene accorto.