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Il monito di Fontana: “Numeri non lasciano tranquilli, pronti a rigurgito della maledetta epidemia”

Il governatore lombardo Attilio Fontana, parlando al Meeting di Rimini, ha espresso la sua preoccupazione per il recente aumento dei contagi in Italia, a partire da quelli “importati” da altri Paesi. “Dobbiamo essere pronti a ogni tipo di eventuale rigurgito di questa maledetta epidemia”, ha avvertito.
A cura di Simone Gorla
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"Dobbiamo essere pronti a ogni tipo di eventuale rigurgito di questa maledetta epidemia, si vedono dei numeri che non lasciano del tutto tranquilli". Lo ha detto Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia, parlando degli sviluppi dell'emergenza coronavirus al Meeting di Rimini. L'attuali aumento dei casi, in crescita da alcuni giorni a livello nazionale e anche in Lombardia, per il governatore leghista è "una situazione che deriva dall'importazione di virus che provengono da lontano, ma noi dobbiamo tenerla sotto controllo" attraverso "il lavoro di monitoraggio territoriale al quale si sta dedicando grandissima attenzione". Mentre molti turisti tornano dalle vacanze all'estero, anche in Paesi ritenuti a rischio Covid, "è fondamentale individuare e circoscrivere i focolai", ha aggiunto Fontana.

"Il popolo lombardo ha saputo dimostrare un senso civico eccezionale. Noi partivamo da condizioni di gran lungo peggiori rispetto al resto del Paese, quello che si è verificato in Lombardia può essere paragonato solo ad alcune aree urbane del mondo, noi possiamo essere paragonati forse solo a New York, Madrid, con una violenza del virus difficilmente confrontabile", spiega. "Siamo partiti da una situazione drammatica e siamo riusciti a dare delle risposte assolutamente importanti e utili per poter rientrare nella normalità a cui guardiamo con grandissima attenzione".

"Dovremo – ha continuato Fontana – investire nelle assunzioni, dobbiamo cercare di organizzare una rete territoriale, di continuare a investire nel miglioramento tecnologico dei nostri ospedali. Credo che la sanità pubblica debba essere il punto di riferimento di tutta la sanità del nostro paese. Si deve investire nella formazione e dare più spazio anche al fatto che ci sia un maggior numero di medici che possano laurearsi e specializzarsi".

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