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Il Mi Ami Festival cancella il concerto dei P38, il gruppo pro BR denunciato dalla famiglia Moro

Il Mi Ami Festival, in programma dal 27 al 29 maggio, ha cancellato il concerto del gruppo rap P38 gang perché simpatizzante delle BR. La famiglia Moro li ha denunciati.
A cura di Filippo M. Capra
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Il Mi Ami Festival, in programma dal 27 al 29 maggio, ha cancellato il concerto del gruppo rap P38 gang. Quest'ultimo è reo di simpatizzare per le Brigate Rosse, tanto da mettere sul palco la stella a cinque punte e presentarsi con i volti coperti dal passamontagna. In alcuni brani che parlano degli anni di piombo cantano: " Zitto zitto pagami il riscatto, zitto zitto sei su una R4″, ovvero l'auto dove fu trovato il cadavere di Aldo Moro. La famiglia dell'ex presidente della Democrazia Cristiana assassinato dalle BR, e il figlio di un carabiniere assassinato dal medesimo gruppo terroristico, lo hanno denunciato.

Il Mi Ami Festival cancella il concerto del gruppo P38 gang

Il Mi Ami li ha esclusi dalla serata del 27 maggio dopo le polemiche montate a seguito del concerto del primo maggio tenuto al circolo Arci Tunnel di Reggio Emilia. Dei componenti del gruppo P-38 si conoscono solo soprannomi (Astore, Papà Dimitri, Yung Stalin e Jimmy Penthotal) ed età (tra i 25 e i 35 anni). Il sito Rockit, che organizza il festival, li ha rimossi dalla line up senza alcun annuncio. Sul sito ufficiale, infatti, il nome del gruppo non compare semplicemente più. L'intento, riporta Repubblica, è quello di evitare nuove polemiche perché la presenza dei P38 avrebbe potenzialmente scatenato indignazione mediatica e non che avrebbe distratto l'attenzione dalla rassegna musical indipendente e d'autore.

Tramite un post su Facebook, i quattro componenti del gruppo hanno scritto: "Nelle canzoni che ascoltano i vostri figli ancora prima di finire le scuole medie, vengono decantati reati ben peggiori: spaccio su larga scala, reati di mafia, stupri. Quando si parla di arte e musica, è spesso la provocazione a scuotere gli animi, a far voltare le teste". E poi, in seguito, hanno spiegato: "Ci sono tutte le carte in tavola per un primo appuntamento da paura. La nostra teoria è che quelli del Mi Ami ci abbiano chiamato perché pensano che stiamo scherzando. Be', diciamo che si vedrà quanto scherziamo dal palco".

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