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Il medico ucciso con un’accetta conosceva il suo assassino: lo aveva visitato due anni fa

Il dottor Giorgio Falcetto aveva visitato il suo assassino, Benedetto Bifronte, due anni fa. Lo stesso 62enne aveva già detto agli investigatori di averlo riconosciuto nel parcheggio del Policlinico di San Donato prima di aggredirlo. Ora è stato trovato anche il referto medico che lo prova.
A cura di Enrico Spaccini
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A sinistra Benedetto Bifronte (62 anni), a destra il dottor Giorgio Falcetto (76)
A sinistra Benedetto Bifronte (62 anni), a destra il dottor Giorgio Falcetto (76)

Il dottor Giorgio Falcetto conosceva il suo assassino, Benedetto Bifronte. Gli investigatori del reparto operativo dei carabinieri e della compagnia di San Donato hanno trovato un documento nel quale si parla di una visita fatta in pronto soccorso dal medico 76enne a quell'uomo di 62 anni che lo scorso martedì, 13 dicembre, lo ha ucciso con almeno due colpi d'accetta alla testa.

Il referto del 2 febbraio 2021

Quel referto, trovato negli uffici del Policlinico in cui Falcetto lavorava dopo essere andato in pensione, risale al 2 febbraio del 2021. Era circa mezzogiorno, Bifronte si era presentato all'ospedale lamentando "stato di agitazione e riferito dolore toracico con dispnea", si legge.

Sosteneva di fare una strana fatica a respirare. Allora Falcetto lo visita, con la diagnosi che parla di "cervicalgia e influenza, non Covid", quindi una cura da seguire e sette giorni di prognosi.

La versione di Bifronte

Sin dal primo momento in cui è stato sentito dai militari dopo il fermo, il 62enne ha affermato: "Conosco quel medico, mi ha visitato in passato, mi ha fatto una flebo ma non ha risolto i miei problemi". Proprio per questo motivo sarebbe partito il primo litigio tra i due lo scorso 13 dicembre.

Come raccontato da Bifronte, quella mattina era arrivato al pronto soccorso per farsi visitare. Tuttavia, vedendo le tante persone in attesa, ha desistito e aveva deciso di tornare verso la propria auto. In quel momento, al parcheggio del Policlinico, avrebbe incontrato per caso il chirurgo che aveva appena terminato il turno di notte.

L'aggressione a colpi d'accetta

Bifronte, allora, lo avrebbe riconosciuto e avrebbe iniziato ad accusarlo di non averlo curato e, anzi, di aver peggiorato i suoi sintomi. "Lui mi ha insultato", sostiene il 62enne. Poi ha affermato di essere salito in auto per andare via e in quel momento di aver urtato per sbaglio la vettura di Falcetto. Da qui sarebbe poi nato il secondo litigio, quello terminato con almeno due colpi d'accetta inferti da Bifronte al medico 76enne.

Visto che Falcetto è deceduto ieri sera per le gravi ferite riportate, Bifronte ora è accusato di omicidio volontario. Nel pomeriggio di oggi, 15 dicembre, dovrebbe essere sentito dal giudice per le indagini preliminari per la convalida del fermo.

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