Il medico che ha soccorso Ottavia Piana: “È molto spaventata, ha detto che non tornerà più in grotta”
"È molto spaventata, ha detto che non andrà più in grotta. Ha riportato almeno quattro fratture tra volto, vertebre, costole e ginocchia". Lo conferma il dottor Rino Bregani, tra i primi a soccorrere Ottavia Piana, la speleologa bloccata a oltre 500 metri di profondità nell'abisso della grotta Bueno Fonteno in provincia di Bergamo.
"Era disidratata, la nutriamo con le flebo. L'ideale sarebbe farla uscire con un trasporto orizzontale, per non sovraccaricare il peso del corpo sulle lesioni già presenti. Un passaggio difficile, se non impossibile, vista la conformazione della grotta", ha spiegato il medico a Corriere della Sera. "Adesso parla poco, è molto demoralizzata. Lesioni e fratture possono evolvere dopo tanti giorni in grotta, i rischi sono ancora tanti. Ma siamo cautamente ottimisti".
È la seconda volta per la giovane professionista, già vittima di un incidente simile nel luglio del 2023, quando precipitò nelle profondità della stessa grotta a pochi metri di distanza dal punto in cui si trova intrappolata adesso tra buio, gelo e mancanza d'aria. Al tempo, furono necessari 60 uomini e 40 ore per trasportarla all'esterno della gola. "Aveva già dovuto affrontare un trauma", sempre le parole del medico.
"Con lei c'è un contatto continuo per tenere sotto controllo il dolore e per confortarla". Ottavia Piana, secondo i soccorritori del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, che da due giorni lavorano senza sosta, sarebbe comunque vigile e collaborativa. Le tempistiche di uscita? Ancora incerte, ma sicuramente lunghe.
