Il manager Antonio Di Fazio condannato per maltrattamenti sull’ex moglie: lei lo aveva denunciato 13 volte
Antonio Di Fazio, ex manager milanese di un'azienda farmaceutica, è stato condannato a un anno e sei mesi di reclusione per maltrattamenti familiari compiuti ai danni della ex moglie tra il il 2008 e il 2017. La pena si somma ai 9 anni di reclusione stabiliti ad aprile dalla Corte di Cassazione per le violenze sessuali che Di Fazio ha compiuto su cinque donne dopo averle stordite con benzodiazepine.
Oggi la Corte lo ha condannato per maltrattamenti sulla ex moglie e ha anche incluso tra le vittime il figlio minore. Per la donna è stata prevista una provvisionale di 30mila euro mentre per il bambino di 20mila euro.
Le 13 denunce archiviate: "Un caso di mala giustizia"
"La mia cliente è molto soddisfatta – ha dichiarato a Fanpage.it l'avvocata della donna, Maria Teresa Zampogna – dopo 15 anni di iter giudiziario quantomeno si è arrivati a una condanna per maltrattamenti in famiglia e soprattutto sono stati riconosciuti i maltrattamenti ai danni del figlio".
La sentenza di oggi è solo l'ultimo atto di un percorso giudiziario cominciato con 13 denunce, che la donna ha presentato per maltrattamenti in famiglia, stalking e violenza sessuale tra il 2009 e il 2016. Oltre a queste, anche una per tentato omicidio risalente al 2014. Tutti reati che nel 2011 e nel 2017 sono stati archiviati: i pubblici ministeri avevano chiuso la vicenda riconducendola a una "conflittualità di coppia". Anche perché alle denunce di lei, lui rispondeva con altre.
"Questo è un caso emblematico di mala giustizia – continua l'avvocata Zampogna – non solo dei giudici cha hanno archiviato, ma anche dei pubblici ministeri che non hanno svolto le indagini".
L'iter giudiziario durato 15 anni
Nel 2021 Di Fazio è stato denunciato da una ragazza che ha raccontato di essere stata drogata e violentata dal manager, dopo essere stata avvicinata con la scusa di un colloquio di lavoro. Altre 4 ragazze lo hanno accusato degli stessi reati e le denunce della ex moglie, recuperate, hanno aperto il processo.
In primo grado è stato condannato a quindici anni di reclusione. In secondo grado, invece, è stato condannato a nove anni per violenza sessuale su cinque ragazze, mentre l’accusa di tentato omicidio nei confronti dell’ex moglie è stata derubricata in lesioni plurime aggravate e quindi prescritta così come le accuse di maltrattamenti sono state derubricate in stalking e di conseguenza prescritte.
"E poi ci sono due violenze sessuali, anche quelle prescritte – continua Zampogna – ma una delle due erroneamente, perché il giudice ha fatto un calcolo aritmetico sbagliato".
Il caso dell'ex moglie è arrivato alla Corte di Cassazione, che ha disposto di ripetere l'appello con l'accusa di maltrattamenti. Oggi, la condanna.
"Questo è un caso che non si deve ripetere – commenta l'avvocata Zampogna – le donne oggi denunciano molto di più perché hanno fiducia nella giustizia. C'è da dire che dalle prime denunce del 2009 sono intervenute diverse leggi a tutela, ma mi auguro comunque che questo caso spinga a fare riflessioni. Questa donna ha avuto una pena più grande di quella del suo carnefice: lui sconterà 10 anni e mezzo di carcere mentre lei ha subìto 15 anni di vittimizzazione primaria e secondaria, anche nelle aule di giustizia".