Il giudice respinge la richiesta di sequestrare oltre 4,3 milioni di euro ad Alberto Genovese
È stata respinta la richiesta di sequestro preventivo per oltre 4,3 milioni di euro nei confronti di Alberto Genovese, l'imprenditore che lo scorso 6 novembre è stato arrestato a Milano con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di due ragazze. La richiesta era stata presentata dai pubblici ministeri di Milano ed era relativa a una presunta evasione fiscale che sarebbe avvenuta tra il 2018 e il 2019.
La presunta frode ed evasione fiscale
Accanto alle accuse di violenza sessuale, la cui inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dal pubblico ministero Rosaria Stagnaro, era stata aperta un'indagine sui movimenti finanziari dell'ex mago delle start up coordinata invece dal pm Paolo Filippini. La presunta frode fiscale era relativa a dei redditi da lavoro che Genovese avrebbe dichiarato come redditi da capitale. A questa si aggiunge una presunta evasione sulla liquidazione di alcune partecipazioni in una delle società da lui fondata e schermata attraverso un'altra azienda, su cui sono confluite poi queste stesse partecipazioni. Il gip Tommaso Perna non ha però accolto queste ipotesi di accusa e adesso toccherà ai pm decidere se ricorrere al Tribunale del Riesame.
Le accuse di violenza sessuale
Genovese è nel carcere San Vittore di Milano dallo scorso novembre. L'imprenditore è accusato di violenza sessuale ed è finito in prigione dopo la denuncia di una ragazza di 18 anni che ha raccontato di essere stata vittima di stupro durante una festa, organizzata proprio dall'ex mago delle start up, nella sua casa di Milano. A fine febbraio gli è stata notificata una nuova ordinanza di custodia cautelare per un altro presunto caso di violenza sessuale nei confronti di una ragazza di 23 anni avvenuto a Ibiza. Sullo stesso caso è indagata anche l'ex fidanzata di Genovese.