Il giudice di Tel Aviv ha deciso: Eitan tornerà in Italia dalla zia paterna
Eitan torna a casa. Lo ha deciso il giudice del Tribunale per la famiglia di Tel Aviva, in Israele, su richiesta della famiglia paterna del piccolo di sette anni rapito dal nonno, ex militare israeliano, e portato lontano dall'Italia senza avvisare nessuno. Lo riporta il Jerusalem Post. Eitan è l'unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone. Il verdetto del giudice, comunicato ai legali di entrambi le parti, potrà essere appellato. Per questo motivo, il rientro del piccolo in Italia potrebbe slittare ancora di un po' di tempo.
La zia di Eitan: Lo voglio adottare e farlo cresce in Israele
In una recente intervista a La Stampa, la zia di Eitan, sorella della madre, aveva spiegato di voler adottare il piccolo "e crescerlo come figlio mio". Gali, questo il suo nome, ha ricordato come la sorella fosse anche la sua migliore amica e che Eitan "è la cosa che più mi importa, l’unica che interessa a me e alla mia famiglia". In merito al rapporto con la famiglia paterna, aveva auspicato ad un raggiungimento di un accordo, dicendosi pronta, a nome della famiglia materna, "a mettere tutto da parte". Gali aveva poi aggiunto che a loro dire, "per Eitan è meglio stare qui, in Israele, come volevano i suoi genitori, che gli hanno sempre detto che a breve sarebbero tornati".
La nonna: Italia responsabile della morte di mia figlia
A margine dell'udienza tenutasi a Tel Aviv, la nonna di Eitan, ex moglie dell'uomo che l'ha portato in Israele senza il permesso della famiglia paterna, ha detto che "l'Italia è responsabile della morte di mio padre, mia figlia e mio nipote. Non possono prendere anche lui". L'ex signora Peleg ha poi dichiarato di essere stata esclusa dalla seduta da parte del giudice nonostante fosse la nonna del piccolo.
Notizia in aggiornamento.