Il giallo Laura Ziliani: forse uccisa per motivi economici?
L'esame del dna dovrà confermarlo ufficialmente, ma gli investigatori ritengono che il corpo ritrovato a Temù, in Vallecamonica, appartenga a Laura Ziliani, vigilessa scomparsa lo scorso 8 maggio. "Molti sono gli elementi che fanno ritenere che sia la donna scomparsa da tre mesi", sostiene chi indaga. Ci sono altri due dettagli che sembrano decisivi per risalire alla natura del decesso: il cadavere è stato trovato senza vestiti e con il capo rasato. Indizi che sembrano far allontanare definitivamente l'ipotesi dell'incidente in montagna e dell'allontanamento volontario. La pista più seguita, adesso, è quella dell'omicidio. Ziliani, vedova dal 2012, è scomparsa nel nulla lo scorso 8 maggio. Tre mesi dopo, l'8 agosto, un cadavere, che si ritiene possa essere il suo, viene trovato nell'acqua del fiume Oglio nello stesso paese da cui la donna era scomparsa. Addosso non aveva alcun abito da montagna, ma probabilmente brandelli di quella che in origine era una vestaglia o un pigiama.
Due figlie della signora Ziliani indagate per omicidio
Il 28 giugno scorso due delle tre figlie della signora Ziliani vengono indagate dalla procura di Brescia per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Insieme a loro viene iscritto nel registro degli indagati anche il fidanzato di una di loro, un trentenne di Lecco. Gli inquirenti dispongono anche il sequestro della loro abitazione di Temù, trasformata poco tempo prima in bed and breakfast. E proprio questo, sostengono gli investigatori, potrebbe aver creato dissidi in famiglia. Dietro al possibile omicidio della donna potrebbero esserci motivi di tipo economico, ma tutto è rimandato a quando l'esame del dna darà la certezza sull'identità del cadavere. L'autopsia dovrebbe essere eseguita in queste ore e servirà anche per accertare le cause della morte: il cadavere è stato trovato in fase di avanzato stato di decomposizione, quindi non è stato possibile evidenziare eventuali segni di violenza sul corpo.