Il futuro di San Siro: perché il Comune di Milano potrebbe fare ricorso contro il vincolo sullo stadio
Per il secondo anello dello stadio di San Siro sussistono requisiti di interesse culturale che scatteranno nel 2025, con l'impossibilità di demolire o ristrutturare in modo significativo l'impianto. Il parere della Soprintendenza è arrivato lo scorso agosto e ha lasciato diversi punti interrogativi sul futuro della Scala del calcio.
L'11 ottobre il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha definito "assurdo" il vincolo sullo stadio perché arrecherebbe "un significativo danno economico al Comune di Milano e ai contribuenti milanesi, limitando la possibilità di rigenerare l'impianto". Il primo cittadino ha annunciato l'intenzione dell'amministrazione di fare ricorso. Ma cosa succede quando un bene è vincolato e, soprattutto, si può fare ricorso contro questo tipo di decisione? L'avvocato Stefano Lombardi, docente di Legislazione nazionale e internazionale dei beni culturali e dello spettacolo all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, lo ha spiegato a Fanpage.it.
Avvocato, partiamo dall'inizio. Di cosa parliamo quando ci riferiamo ai beni tutelati?
"Il nostro ordinamento giuridico riserva una grande attenzione ai beni della nazione considerati patrimonio culturale. Infatti la loro tutela è prevista già nell'articolo 9 della Costituzione. Una volta che un bene viene dichiarato culturale o di interesse culturale è soggetto a una normativa piuttosto stringente che limita molto le facoltà di utilizzo del proprietario, sia esso pubblico o privato, come stabilito dal Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004.
La verifica di interesse culturale è un istituto giuridico previsto dall'articolo 12 del Codice dei beni culturali e dove, in presenza di certi requisiti, viene richiesto se il bene è dotato o meno di quei caratteri di rilevanza storica, artistica, archeologica, etno-antropologica che ne giustifichino il vincolo".
Cosa succede quando un bene viene vincolato?
"Quando il bene viene dichiarato culturale a tutti gli effetti entra in una disciplina giuridica particolarmente restrittiva in merito alle possibilità di intervenire sullo stesso. L'obiettivo è mantenere intatta la qualità del bene per quelle caratteristiche ritenute di particolare pregio e che sono oggetto di tutela. La disponibilità del bene è quindi soggetta a limitazioni perché viene tutelato qualcosa di interesse pubblico".
Quando scatta il vincolo?
"Per poter essere dichiarato di interesse culturale, il bene deve aver compiuto 70 anni ed essere di autore non più vivente. Non c'è un orientamento chiaro in questi casi, ma generalmente il termine dei 70 anni decorre dall'ultimo intervento noto. Qualsiasi bene può essere vincolato, previa verifica o dichiarazione. Deve però avere caratteristiche che siano rilevanti sotto il profilo storico, culturale, etno-antropologico. Alcuni autori indicano che il bene debba rappresentare in qualche modo la memoria storica. Esistono poi alcuni beni che sono vincolati per definizione, come, per esempio, le gallerie di proprietà pubblica che contengono opere di grande rilevanza".
Una volta sottoposto a tutela, il bene può essere "svincolato"?
"Il vincolo è un atto amministrativo, quindi qualsiasi soggetto ha sempre la possibilità di presentare ricorso per chiederne un eventuale annullamento. Se il ricorso fosse accolto e l'atto amministrativo annullato, è chiaro che anche il vincolo non esisterebbe più".