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Il fratello gli uccise moglie, cognata e figlia: il Ministero lo risarcisce con 100.000 euro

Il Ministero dell’Interno ha versato un indennizzo di centomila euro all’uomo il cui fratello nel 2009 uccise la moglie, la cognata e la figlia.
A cura di Filippo M. Capra
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Nell'ottobre del 2009 Alfred Melyshi aveva ucciso due donne e una bambina di quattro anni. Ora, il Comitato di solidarietà per le vittime dei reati intenzionali e violenti del Ministero dell'Interno ha accordato un indennizzo complessivo di 100.000 euro ad Anton, il fratello dell'assassino nonché marito e padre di due delle vittime. All'omicida, durante il processo, era stato diagnosticato un "delirio a sfondo religioso". Per questo motivo i giudici lo assolsero per vizio totale di mente stabilendo il ricovero in un ospedale psichiatrico.

La strage di Stradella: morte due donne e una bambina di 4 anni

Nelle parole riportate dall'avvocato di Anton, Claudio Defilippi, l'intento è quello di proseguire per via giudiziaria per avere un indennizzo "più congruo". Attualmente vi è un procedimento in corso in Corte d'Appello di Roma. Al momento della strage di Stradella, paese della provincia di Pavia, Anton non era in casa. Suo fratello Alfred uccise la moglie del fratello, Rina Ndoj di 23 anni, la figlia Claudia e la sorella della moglie Ornela Ndoj di 19 anni.

Il processo e la richiesta di indennizzo

Durante il processo, Anton Melyshi era ricorso al giudice per aver riconosciuto il danno ma la domanda venne respinta in quanto "non risulta che Melyshi Alfred sia stato condannato, in sede civile o penale, a risarcire il danno subito dall'odierno attore. Melyshi Alfred è stato assolto per vizio totale di mente. Tale pronuncia esclude la sua responsabilità penale, ma ciò non impedisce al danneggiato di poter conseguire il ristoro civilistico, secondo le regole dell'ordinamento interno". Per l'avvocato Defilippi questo fu un "palese errore".

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