Il fratello di Impagnatiello: “Abbiamo cercato tanto Giulia Tramontano dopo l’omicidio, si fingeva preoccupato”
È toccato anche al fratello maggiore di Alessandro Impagnatiello, Omar, testimoniare nella terza udienza del processo che si è tenuta oggi giovedì 7 marzo presso il tribunale di Milano. Davanti ai giudici della Corte d'Assise, Omar ha raccontato il bel rapporto che aveva con Giulia Tramontano, che suo fratello ha ucciso con 37 coltellate la sera del 27 maggio dello scorso anno. "Ero molto legato a lei, si confidava anche con me, mi parlava delle sue cose, sapeva che nel momento del bisogno io c’ero", racconta l'uomo.
Omar era però consapevole che Giulia e Alessandro non fossero una coppia felice: "Avevo iniziato a capire che le cose tra loro non andavano bene a novembre 2022, quando mio fratello mi aveva confidato che aveva una sbandata con un'altra ragazza. Gli avevo tirato un po' le orecchie e dopo qualche giorno mi ha detto che aveva sbagliato, che amava Giulia e voleva stare con lei. Come potevo andare a dire a Giulia di quel tradimento se una decina di giorni dopo ci hanno annunciato che era incinta?".
La famiglia di Impagnatiello aveva provato a risolvere la crisi della coppia: "Ci furono dei giorni in cui era molto indeciso se tenere il bambino: siamo andati tutti noi della famiglia da loro per una riunione in cui abbiamo cercato di mettere le cose a posto. Alla fine di questa riunione ci eravamo abbracciati e mio fratello ha detto di volere il bambino, era tra dicembre e gennaio, dopo Natale". Ma intanto nella mente di Giulia si facevano strada tutti i dubbi del tradimento: "Aveva – ha continuato a spiegare in aula Omar – dei dubbi sulla fedeltà di Alessandro, soprattutto da quando aveva trovato un rossetto o burro cacao nella sua macchina. Mio fratello mi aveva detto che non sapeva di chi fossero".
Ma quando Omar ha scoperto che il fratello continuava a tradire Giulia, secondo quanto riferisce in aula, gli aveva: "Hai fatto una grandissima cazzata, ne pagherai le conseguenze e ti dovrai assumere le tue responsabilità, mi hai deluso". E lui – aggiunge – mi aveva risposto che ne era consapevole".
Poi è arrivato il 27 maggio e i giorni successivi in cui tutta la famiglia si era messa alla ricerca di Giulia, di cui Alessandro Impagnatiello ne aveva denunciato la scomparsa per allontanamento volontario. "Avevamo cercato tanto Giulia nei giorni dopo, anche con Alessandro. Lui era molto disponibile, il suo atteggiamento non destava dubbi. Aveva anche fornito contatti e informazioni per rintracciare Giulia. L’unica cosa che mi aveva lasciato perplesso era stato il lunedì dopo la denuncia: ero andato a trovare mio fratello e lui mi aveva detto che voleva andare a sistemare il garage, mi sono offerto di aiutarlo e lui con insistenza mi aveva detto di no", ha raccontato in aula.
"Dopo 25 minuti Alessandro non tornava e allora sono andato giù e l'ho trovato che stava spazzando ed era molto sudato e agitato. Avevo notato un odore di bruciato intenso e particolare. Gli aveva chiesto e lui mi ha detto in un primo momento di non sentirlo, poi ha attribuito alla plastica di una lampada nell’armadio", conclude.