Il fratello di Gino Panaiia, trovato morto dopo essere scomparso ad Halloween: “Ancora tante domande”

“Ci sono ancora tante domande”: è quanto detto a Fanpage.it da Nicolò, il fratello di Gino Panaiia. Il ragazzo di 25 anni è stato trovato morto nelle acque del Naviglio: era scomparso lo scorso 31 ottobre.
A cura di Ilaria Quattrone
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Nella giornata di oggi, giovedì 7 novembre, è stato trovato il cadavere di Gino Panaiia, il ragazzo di 25 anni che era sparito dalla provincia di Milano lo scorso 31 ottobre. A Fanpage.it, il fratello Nicolò ha raccontato come ha ricevuto la notizia del ritrovamento: "Ero dai carabinieri con mia madre. Mi è arrivata una telefonata da mia sorella Maria. Mi ha detto: ‘Nicolò forse è stato ritrovato'. Ad avvertirla è stata la fidanzata di Gino. Lei mi ha mandato la posizione del luogo del ritrovamento: era a due chilometri di distanza dalla caserma".

"Sono salito sulla mia automobile e ho raggiunto il posto. Una volta arrivato, sono uscito e ho raggiunto il posto: ho riconosciuto mio fratello dal piede e dalla mano. L'ho visto lì, per terra. È strano sapere che, dopo giorni di ricerche da parte delle forze dell'ordine con elicottero e droni, sia stato trovato lì". Il fratello di Paiina si domanda soprattutto come sia possibile che il cadavere sia stato rinvenuto proprio in quel punto: "Vorrei capire come il corpo abbia raggiunto questa area: se dal punto in cui è stato ritrovato il borsello e il giubbotto, sia stato spinto dalla corrente".

La famiglia vuole sapere se la morte di Gino sia stato un incidente oppure vi sia il coinvolgimento di altre persone: "Non si sa ancora nulla: sto aspettando che mi diano una risposta".

Nicolò però sostiene che "o sia stato buttato dentro nell'acqua o è stato caricato in un furgone ed è stato appoggiato lì dove è stato appunto trovato il cadavere di mio fratello". Sicuramente risposte più chiare potranno arrivare dall'esame autoptico che ha disposto la Procura di Milano: "Ci sono ancora tanti punti di domanda", ha affermato il ragazzo.

Nicolò ha voluto però condividere un ricordo del fratello: "L'ultimo cosa che mi ha detto è che un giorno avrebbe voluto diventare come me: sia a livello lavorativo che avere una famiglia e una casa. Lui era una bravissima persona e non si meritava questo. A breve avrò un figlio e lo chiamerò Gino".

(Ha collaborato Chiara Daffini)

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