Il fratello di Diego Rota, ucciso dalla moglie Caryl Menghetti: “Tra loro andava tutto bene”
"Avevo visto mio fratello Diego e sua moglie Caryl insieme a Natale e all’Epifania. Lei aveva mandato un messaggino a mia moglie la sera prima dell’accaduto. Sembrava che tutto andasse bene”.
Non riesce a capacitarsi dell'accaduto il fratello di Diego Rota, il 55enne che nella notte dello scorso giovedì 25 gennaio è stato colpito a morte da almeno 20 coltellate nella sua casa di Martinengo (Bergamo): a ucciderlo è stata la moglie Caryl Menghetti, 46 anni.
La donna, originaria di Vercelli, da tempo soffre di problemi psichiatrici. "Nonostante tutto, non riesco a provare rabbia nei suoi confronti", è il racconto del fratello Angelo oggi a BergamoNews. Il giorno prima dell'omicidio Caryl Menghetti era stata visitata nel reparto di Psichiatria dell'ospedale di Treviglio, e da lì era stata dimessa con una terapia farmacologica. Lamentava forti allucinazioni, pronunciava frasi deliranti verso il coniuge, temendo che potesse fare male alla loro bambina di cinque anni.
Dopo il massacro Caryl contatta in videochiamata la sorella, senza dirle nulla di ciò che è appena accaduto. Ma è sporca di sangue, e così scatta l’allarme. "Non so se le condizioni di Caryl siano state sottovalutate, non escludo che la magistratura disporrà degli accertamenti in tal senso", spiega sempre il fratello. "Al momento, purtroppo, non abbiamo risposte per ciò che è successo". E conclude: "Il nostro pensiero, ora, è rivolto alla figlia di Diego e Caryl. Dobbiamo pensare prima di tutto a lei”.
I funerali di Diego Rota sono stati fissati venerdì 2 febbraio alle 10 nella chiesa parrocchiale di Brusaporto, dove il falegname 55enne ha vissuto prima di trasferirsi nella villetta di Martinengo con la moglie Caryl.