Il fratello della 15enne morta dopo essere stata dimessa dall’ospedale: “Forse bastava un’ecografia”
A distanza di 24 ore dalla scomparsa della 15enne di Mozzonica, in provincia di Bergamo, i genitori della piccola hanno deciso di non sporgere denuncia nei confronti dell'ospedale di Treviglio che nel pomeriggio di venerdì 11 ottobre aveva dimesso la vittima classificando i forti dolori addominali come influenza intestinale.
La decisione dei parenti è giunta dopo ore di riflessione. Tuttavia, la Procura di Bergamo sembrerebbe volersi muovere in maniera differente.
La prima visita al Pronto soccorso dell'ospedale di Treviglio
La 15enne aveva avvertito i primi dolori nel pomeriggio di venerdì 11 ottobre mentre era in compagnia dei suoi amici. Tornata a casa intorno alle 19, su consiglio del medico di base, il papà l'ha accompagnata al Pronto soccorso dell'ospedale di Treviglio dove in serata è stata visitata nel reparto pediatria. La dottoressa aveva classificato i dolori addominali come virus intestinale prima di rimandarla a casa con la prescrizione di assumere dei sali minerali.
L'intervento chirurgico a causa della perforazione dell'intestino
La mattina seguente le condizioni della piccola sono peggiorate notevolmente tanto da dover richiedere l'intervento del personale sanitario. Giunti sul posto in ambulanza, i medici hanno subito compreso la gravità della situazione visto che la 15enne aveva scompensi cardiaci e non riusciva a respirare. Successivamente è stata trasportata in elisoccorso all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dove è stata operata d'urgenza dopo che la Tac (Tomografia assiale computerizzata) aveva evidenziato la perforazione dell'intestino.
A causarla, molto probabilmente è stata una forma asintomatica di morbo di Crohn. Uscita dalla sala operatoria, la 15enne è stata ricoverata in prognosi riservata, ma nella prima mattinata di domenica 13 ottobre ha avuto una crisi cardiaca che ne ha causato il decesso.
"Forse bastava farle un’ecografia invece di mandarla a casa. Avrei preferito morire io", ha detto il fratello al quotidiano Il Corriere della Sera. Nonostante le sue parole, i genitori hanno deciso di non denunciare.
Gli accertamenti messi in atto in queste ore dall'Azienda socio sanitaria di Bergamo
Sulla vicenda si è espressa anche la direzione dell’Azienda socio sanitaria territoriale (Asst) di Bergamo Ovest, a cui fa capo l’ospedale di Treviglio, che ha dapprima espresso la massima vicinanza alla famiglia della giovane, rassicurando sul fatto che sia stata avviata un’analisi dettagliata dell’accaduto con tutti gli approfondimenti necessari, al fine di scongiurare la ripetizione di un evento simile.