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Il figlio ruba in paese, la mamma si scusa con i concittadini: “Sono in lacrime tutti i giorni”

La donna ha scritto sulla pagina Facebook del paesino in provincia di Varese per raccontare i problemi del figlio e scusarsi dei furti che sta commettendo: “Non cerco compassione ma comprensione”.
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Una mamma ha affidato le sue scuse per i reati commessi dal figlio ai social network e, in particolare, alla pagina Facebook "Bacheca civica di Samarate", paese in provincia di Varese. È lì che il figlio della donna si è reso responsabile di alcuni furti, almeno due negli ultimi venti giorni. Ed è per questo che lei si è sentita in dovere di chiedere scusa.

Il post su Facebook

È un lungo e dettagliato post quello pubblicato sulla pagina Facebook del paesino di Samarate da una madre, che non ha avuto vergogna di mettersi a nudo pur di chiedere scusa per i furti commessi dal figlio.

"Comprendo i vostri sfoghi e probabilmente la penserei come voi se non sapessi tante cose", inizia così la donna che poi racconta il suo impegno per provare ad aiutare il figlio, affetto da disturbo bipolare.

"Ho mosso mari e monti per poter aiutare mio figlio, ogni ente competente già dall’età di 14 anni. Assistenti sociali, tutela del tribunale dei minori, Sert e chi più ne ha più ne metta: non ho lasciato nulla di intentato perché per un figlio si dà la vita, ma ora è maggiorenne", racconta la donna che poi sente in dovere di aggiungere: "Amore ne ho dato tanto a tutti e tre i miei figli ancor di più a lui che era estremamente sensibile e allo stesso tempo ribelle. Decisamente un ragazzo impegnativo".

A questo punto la donna racconta dettagli difficili della sua vita: "Mi sono trovata da sola a crescere due figli lavorando otto ore al giorno, pagando l’affitto e senza mantenimento che sarebbe dovuto arrivare".

Le scuse della mamma

La donna, dopo aver raccontato la sua storia e quella di suo figlio, si è quindi scusata per i reati commessi dall'uomo: "Sono in lacrime tutti i giorni. Non cerco compassione ma comprensione. Chiedo scusa a tutti per mio figlio".

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