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Il figlio di Gianfranco Bonzi, scomparso da Milano: “Soffro tantissimo, papà devi tornare”

Il figlio di Gianfranco Bonzi, il custode scomparso da Brera lo scorso 23 marzo, ha lanciato un appello durante il programma Chi l’ha visto?: “Soffro tantissimo e soffrirò tutta la vita, quindi papà devi tornare”.
A cura di Matilde Peretto
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Luca Bonzi con il padre Gianfranco Bonzi (foto presa da Facebook)
Luca Bonzi con il padre Gianfranco Bonzi (foto presa da Facebook)

Ancora nessuna notizia di Gianfranco Bonzi, il custode di Milano scomparso dal palazzo in cui abitava e lavorava dal 23 marzo. Cresce l'apprensione dei familiari. Nella puntata di ieri, mercoledì 17 aprile, di Chi l'ha visto? il figlio ha lanciato un appello toccante: "Io ho perso mio padre nel senso che è scomparso ed è peggio ancora. Soffro tantissimo e soffrirò tutta la vita, quindi papà devi tornare", ha detto durante la trasmissione.

La scomparsa di Gianfranco Bonzi

Il custode di Brera è scomparso da quasi un mese. È uscito dall'appartamento in cui viveva con un trolley, mentre ha lasciato a casa portafoglio, chiavi e telefono. Sui Facebook aveva pubblicato un messaggio d'addio nella pagina "Costellazioni" scrivendo che quel post era una delle ultime azioni della sua vita a causa di "una delusione amorosa che non sono riuscito a reggere".

Dietro la sua scomparsa sembra esserci un raggiro messo in atto da un profilo social che si faceva chiamare Dua Lipa. Di questa persona Gianfranco Bonzi si era innamorato, la chiamava "amore mio" e aveva spedito anche dei soldi (sembra 5mila euro). Quando si è reso conto che era tutto falso non aveva aveva capito più nulla.

Stando a quanto riportato, la Polizia postale sembra aver identificato la persona che potrebbe aver provocato la scomparsa di Bonzi: un uomo, nato nel 1960 che si trova in Sicilia.

L'appello del figlio Luca Bonzi

Intervistato da una giornalista di Chi l'ha visto?, l'unico figlio di Bonzi, Luca, ha detto che ha sempre provato a far capire al padre che "non c'era niente di reale, ma ormai lui era caduto in questo tunnel dove era convinto che fosse tutto vero". Lo descrive come spaesato, un uomo che non riusciva a capire che la persona di cui si era innamorato non poteva essere realmente Dua Lipa.

Racconta che il padre era cambiato in seguito alla perdita dei genitori e pare che sia stato proprio dopo quel periodo buio che Bonzi si era rifugiato nelle chat online. Luca descrive anche l'andatura del padre quando camminava come "affaticata, non dal dolore fisico ma da quello interno". Un dolore che sta sentendo anche lui: "Io ho perso mio padre nel senso che è scomparso ed è ancora peggio. Soffro tantissimo e soffrirò tutta la vita, quindi papà devi tornare. Sono venute a mancare delle persone vicine a me, ma perderle in questo modo con tanti dubbi ti spiazza, ti svuota e ti ‘resetta'".

"Ho capito che la vita è una. So che è banale, ma se dobbiamo dirci qualcosa diciamocelo. Ne abbiamo superate milioni di situazioni difficili, questa era una cavolata solo che è capitata nel momento sbagliato". Luca conclude il suo appello: "Dovresti aiutarci tu adesso papà".

Le considerazioni dell'Associazione Penelope

L'Associazione Penelope si occupa di dare sostegno ai familiari di persone scomparse. Nel caso di Gianfranco Bonzi è al fianco di uno dei due fratelli dell'uomo. Valentina Zaniolo, presidente della sede lombarda, ha detto a Fanpage.it che questo caso ha delle particolarità che l'Associazione non aveva mai affrontato prima, anche se "dietro a qualsiasi sparizione c'è del disagio. Le persone non decidono di allontanarsi per futili motivi".

Ha aggiunto: "Spesso non tornano a casa per vergogna, per imbarazzo e per paura delle conseguenze del gesto che hanno fatto". L'Associazione, però, non si occupa del ritorno della persona, ma accompagna e supporta le altre vittime di queste situazioni, cioè le persone che restano. Come Luca Bonzi.

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