Il fascino eterno del Cimitero Monumentale: tutti i segreti del museo a cielo aperto di Milano
Una "città dei morti" dal fascino eterno, nel cuore della metropoli che non riposa mai. Il Cimitero Monumentale è il grande museo a cielo aperto che custodisce il passato e la storia di Milano. Viene visitato da decine di migliaia di persone, a dimostrazione dell'interesse per un luogo immutabile, ma che da secoli incanta turisti e milanesi con i suoi segreti e le storie dei personaggi celebri che vi riposano. Curiosi e appassionati arrivano attirati dalla possibilità di cercare le tombe famose, passeggiare nella memoria collettiva della città, rivivere gli anni dello stile Liberty e quelli del primo Novecento, attraversare il periodo del fascismo e della resistenza o andare in cerca delle sepolture dei grandi editori italiani.
La storia del Cimitero Monumentale
Poco dopo la metà del XIX secolo a Milano si iniziò a pensare di istituire un unico grande cimitero per sostituire gli insalubri camposanti sparsi in tutta la città. L'elaborazione del progetto durò per molti anni e alla fine fu scelto quello proposto da Carlo Maciachini. Alla fine del 1863 iniziarono così i lavori di costruzione che durarono oltre vent'anni, con la progressiva realizzazione del recinto in muratura, dell'ossario centrale e del Famedio.
L'architettura della "città dei morti"
Più volte ampliato, il cimitero occupa oggi circa 250 mila metri quadrati. È una vera e propria "città dei morti" a cui si accede dal grande piazzale di 5 mila metri. Superato l'ingresso e l'imponente facciata decorata con fasce marmoree, ci si ritrova in una complessa rete di strade, gallerie e portici. Ci sono vie principali e secondarie, piazzali e slarghi. Il Monumentale è percorso in tutta la sua lunghezza da un viale centrale che lo suddivide in due parti simmetriche, inframezzato dall'edificio dell'ossario e dalla necropoli, che si conclude nel tempio crematorio.
Il Famedio, un grande Pantheon ambrosiano
Il primo grande edificio che attira l'attenzione dei visitatore, subito dopo il piazzale di ingresso, è il Famedio, o "Tempio della Fama". È il luogo dove i milanesi hanno stabilito di dare sepoltura ai concittadini illustri nei più diversi campi. Un grande Pantheon ambrosiano a cui si accede secondo i criteri sanciti da un regolamento. Sono tre le categorie ammesse: gli "illustri" per meriti letterari, artistici, scientifici o atti insigni, i "benemeriti" che per virtù proprie hanno recato benefici e fama alla città e i "distinti nella storia patria.
I personaggi celebri
Non tutti i personaggi ricordati dalle lapidi sono sepolti nel Famedio. Arturo Toscanini, per esempio, riposa in un altro punto del Monumentale. E sono ricordati anche Giuseppe Verdi, sepolto a Milano nella casa di riposo a lui dedicata in zona Buonarroti, e Giuseppe Mazzini, tumulato a Genova. Nel Famedio sono ospitati i resti di sette personaggi: Alessandro Manzoni, il primo ad essere traslato nel Famedio, riposa in un sarcofago disegnato dallo stesso Maciachini.
Ci sono poi Carlo Cattaneo e Luca Beltrami, Salvatore Quasimodo, Carlo Forlanini, Bruno Munari e Leo Valiani. Nella cripta del Famedio si trovano altri personaggi molto noti e amati: Aldo Aniasi, Guido Crepax, Dario Fo e Franca Rame, Ambrogio Fogar, Giorgio Gaber, Paolo Grassi, Enzo Jannacci, Duilio Loi, Alda Merini, Giovanni Raboni. Molti altri ancora sono sepolti in altre aree del cimitero.
Il sito che ne racconta i segreti
Il Monumentale ha anche un sito dedicato, presentato il 23 ottobre 2019 dal Comune di Milano. Un portale dove trovare le informazioni, le curiosità, il calendario delle visite gratuite i percorsi tematici suggeriti, ma anche i nomi di tutte le personalità che si possono trovare. L’homepage è divisa in quattro sezioni: "Cimitero Monumentale", "Personaggi celebri", "Visita il Monumentale" ed "Eventi".