Il designer di fama mondiale Antonio Citterio truffato dalla segretaria per 4,5 milioni di euro
Una maxi truffa ai danni del noto designer e architetto Antonio Citterio è stata scoperta dai militari della guardia di finanza che questa mattina hanno eseguito una ordinanza emessa dal gip del tribunale di Milano, Valerio Natale, con cui è stata disposta la misura cautelare personale dell’obbligo di dimora nei confronti di un indagato e il decreto di sequestro preventivo, su beni e disponibilità per circa 4,5 milioni di euro, nei confronti di un’altra persona indagata.
La segretaria aiutata nelle operazioni da un dipendente di banca
Secondo quanto emerso dalle indagini una delle collaboratrici di Citterio, dal 2013 al 2018, approfittando della delega ad operare sui conti correnti dello studio del professionista, avrebbe incassato indebitamente la somma di 4,5 milioni di euro. La donna, aiutata da un dipendente della banca dove avvivano le operazioni la segretaria, aveva la delega a operare sui conti dello studio milanese ed è così che li avrebbe prosciugati. La segretaria ha falsificato la firma di Citterio su distinte di prelievo di denaro contante, su oltre duecento assegni, 234 in tutto, nonché sulle richieste di emissione a sua insaputa di 21 carte prepagate utilizzate per acquisti e prelievi di denaro contante.
I soldi spesi in gioco d'azzardo e ristrutturazioni immobiliari
I reati contestati a vario titolo sono truffa aggravata, autoriciclaggio, evasione fiscale e indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito. Il denaro illecitamente sottratto è stato impiegato da una delle persone indagate sia in attività speculative, tramite una sistematica e regolare attività di gioco d’azzardo, che in attività economiche, investendo nella ristrutturazione di un ristorante di sua proprietà, situato sulla costa ligure, nel Comune di Chiavari . A far partire le indagini la denuncia dello stesso designer Citterio, premiato con il ‘Compasso d'oro' per due volte e presente con diverse opere al MoMa di New York e al Centro Georges Pompidou di Parigi.