Il dentista era abusivo, l’igienista percepiva la disoccupazione: sequestrato un milione di euro a Sondrio
Un dentista completamente sconosciuto all'erario, e un‘igienista dentale senza titoli che percepiva da tempo l’indennità di disoccupazione. I carabinieri di Sondrio hanno eseguito un sequestro preventivo di beni per un valore di circa un milione di euro, su ordine della Procura e con l’autorizzazione del giudice per le indagini preliminari, nei confronti di due soggetti che esercitavano abusivamente la professione di odontoiatra in uno studio di Grosio (Sondrio). I due sono accusati anche di emissione di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione dei redditi, autoriciclaggio e indebita percezione di erogazioni pubbliche.
A finire nei guai è stato anche l'unico dentista abilitato dello studio, nonché titolare dell'attività, che fatturava una parte delle prestazioni garantendo così una parvenza di legalità: i proventi illeciti venivano poi riciclati, rendendo l'intero giro d’affari completamente invisibile al fisco.
Le indagini, condotte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Tirano e coordinate dalla Procura di Sondrio, sono iniziate nella primavera del 2023. Appostamenti, testimonianze, nel corso delle perquisizioni i finanzieri hanno sorpreso gli indagati mentre esercitavano abusivamente la professione. Sequestrati strumenti professionali e materiale medico, oltre a 27.525 euro in contanti probabile provento delle attività illecite, proseguite per almeno due anni, dal 2021 al 2023, fino all'intervento della Guardia di Finanza.
In una abitazione i militari hanno trovato un'agenda in cui era documentato, in modo dettagliato, il flusso di denaro, i bilanci in nero dell'attività illegale e la ripartizione dei profitti tra i membri dell’organizzazione. Le testimonianze dei pazienti dello studio, che pensavano di essere seguiti da professionisti abilitati, hanno fornito ulteriori riscontri. A seguito del provvedimento del Gip, la Procura di Sondrio ha incaricato i finanzieri di dare esecuzione al sequestro preventivo, riuscendo a sequestrare agli indagati, al momento, circa 200mila euro, tra immobili e contanti.