Il Consiglio regionale della Lombardia annulla la mozione pro Putin
Annullata la mozione pro Putin. Il Consiglio regionale della Lombardia ha votato ieri, martedì 29 marzo, all'unanimità il provvedimento adottato dalla stessa camera nel 2016. In quell'occasione, il Pirellone aveva votato a favore dell'annessione della Crimea alla Federazione russa, chiedendo, di conseguenza, la revoca delle sanzioni economiche imposte alla Nazione di Vladimir Putin.
Il Consiglio regionale della Lombardia annulla la mozione pro Putin
L'emendamento approvato da tutti i rappresentanti del Consiglio è stato presentato dal Partito Democratico che ha chiesto di ritenere "inadeguati e superati gli indirizzi e considerazioni che il Consiglio regionale della Lombardia" aveva espresso con la mozione pro Putin. Il primo firmatario, allora, fu il capogruppo Massimiliano Romeo, oggi presidente dei senatori per la Lega. Presentando l'emendamento, il capogruppo del Pd Fabio Pizzul ha detto che "la sanguinosa e rovinosa invasione dell’Ucraina da parte della Russia vanno condannate con la massima chiarezza e tutta l’Unione europea deve essere coesa nel sostenere il ripristino della legalità internazionale". Pizzul ha poi aggiunto che "l’impegno assunto allora da alcune Regioni italiane guidate dalla Lega, tra cui la Lombardia, volto a giustificare l’annessione della Crimea, che fu il primo atto della guerra in corso ormai da più di un mese, deve essere cancellato con atto formale".
Pizzul: Ravvedimento necessario di Lega e centrodestra
Il capogruppo dem, una volta approvato l'emendamento, ha poi parlato della Lega e del centrodestra che hanno operato "un ravvedimento necessario che mette la parola fine ad anni di vicinanza a Putin e al suo regime, anche da parte dell’amministrazione regionale guidata dagli uomini del Carroccio". Per Pizzul, "l’unanimità è un segnale positivo e un opportuno tratto di penna su una mozione che nel 2016 aveva piegato la Regione Lombardia alle istanze del governo russo, contro gli interessi dell’Europa e dei suoi valori democratici. Ci sono voluti sei anni e una tragica e sanguinosa invasione, con tanto di minaccia nucleare a chi osasse intervenire a difesa dell’Ucraina, ma va bene così".