Il Consiglio regionale boccia la partecipazione al Milano Pride 2023: la Lombardia non avrà rappresentanti
Regione Lombardia non parteciperà al Milano Pride 2023 in programma per il prossimo 24 giugno. Il Consiglio regionale ha bocciato (43 voti contrari e 23 favorevoli) la mozione presentata dall'opposizione di centrosinistra che chiedeva la delega a un rappresentante dell'Aula a partecipare con la fascia istituzionale. Già lo scorso 9 maggio l'Ufficio di presidenza aveva negato il patrocinio all'evento.
Paladini: "Chiedo scusa ai ragazzi e alle ragazze picchiati solo perché si tengono per mano"
Il consigliere di Patto Civico Luca Paladini era uno dei firmatari della mozione respinta in Consiglio nella giornata di oggi, martedì 6 giugno. Al termine della votazione, ha detto in Aula: "Tutti i consiglieri di maggioranza che sono intervenuti hanno sentito la necessità di dire che sono comunque dalla parte dei dritti. Io vorrei capire dove si esplicita questo essere dalla parte dei diritti della comunità Lgbt, in che forma e dove l'avete rappresentato in luoghi istituzionali perché io non l'ho mai visto".
Paladini, che è anche fondatore de I Sentinelli, ha chiesto "scusa" a "quelle ragazze e di quei ragazzi che in questi anni sono stati picchiati o insultati per strada per il solo fatto di essersi tenuti per mano" anche a nome di chi ha votato contro la mozione. "Il fatto che il pride abbia un numero di partecipanti così elevato non sta a significare che 300mila persone hanno voglia di farsi una passeggiata a Milano", ha concluso il consigliere, "ma piuttosto si riconosce il senso dell'urgenza di vedersi riconosciuti dei diritti e delle tutele".
Rosati: "Si cerca di negare il diritto di amare una persona dello stesso sesso"
"Considero grave che nella nostra Regione si decida di non dare il patrocinio al Pride a cui partecipano centinaia di migliaia di persone, come faccio io stesso", ha affermato Onorio Rosati, consigliere regionale per Alleanza Verdi e Sinistra: "Mi stupisco che in questa Regione, dove si rivendica su tutte le sfere della vita di una persona la libertà di scelta, sia possibile farlo in tutto tranne che nella sfera personale dove si cerca di negare il diritto di amare una persona dello stesso sesso".
"Questa regione rischia di accomunarsi a quelle democrature autoritarie dell'Est Europa dove, non a caso, ci si accanisce proprio nella discriminazione delle comunità Lgbtq", ha aggiunto Rosati.
Un passo indietro
Quello di quest'anno può essere considerato un passo indietro da parte del Consiglio regionale. L'anno scorso, infatti, una mozione analoga a quella di oggi era stata approvata (il 14 giugno) con voto segreto e al Pride di Milano aveva partecipato Dario Violi in rappresentanza di Regione Lombardia.