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Il Comune vieta di dar da mangiare ai piccioni, insorgono gli animalisti

Con un’ordinanza il Comune di Turate ha vietato di dar da mangiare ai piccioni in tutto il territorio. Inoltre, ha chiesto ai cittadini di provvedere a installare dissuasori a proprie spese. Gli animalisti, però, protestano per “l’assurdità” della cosa e annunciano “un’azione in loco con sacchi di granaglie”.
A cura di Enrico Spaccini
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Il Comune di Turate, della provincia di Como, si schiera contro i piccioni: con l'ordinanza n.133, l'amministrazione locale vieta su tutto il territorio la "somministrazione di mangime ai piccioni e ai colombi". Un modo, si legge, per evitare il proliferare di questi uccelli "potenziali portatori di malattie infettive".

Al fianco dei piccioni, però, si schierano gli attivisti del Movimento Centopercentoanimalisti: "Se il Comune non farà un passo indietro, sarà molto probabile una nostra azione in loco con sacchi di granaglie per i piccioni da disseminare in alcune zone strategiche di Turate".

L'ordinanza n.133

"L'ordinanza prevede la proibizione assoluta di nutrirli, sia negli spazi pubblici che privati, e fin qui nulla di nuovo", fanno sapere gli attivisti, "ma il Comune è andato anche oltre, inventandosi l'obbligo di dotare qualsiasi edificio di dissuasori contro la nidificazione".

Nel documento, infatti, si legge: "A chiunque abbia diritti su immobili oggetto di stazionamento e nidificazione di piccioni di provvedere, a propria cura e spese, alla disinfestazione delle superfici, alla rimozione dei cumuli di guano e di eventuali carcasse, l'allontanamento dei colombi con adozione di mezzi atti a impedire l'intrusione e lo stazionamento sugli immobili". Ad esempio, "chiusura di buchi, installazione di reti o dissuasori non cruenti".

La protesta degli animalisti

"Sistemi che spesso feriscono gli animali e a volte li uccidono", sottolineano gli animalisti che poi sottolineano anche: "È evidente che non può obbligare i proprietari privati a installare niente, men che meno a spese loro". La speranza dichiarata dai Centopercentoanimalisti è che i cittadini di Turate "facciano capire al Comune l'assurdità dell'ordinanza".

Per il momento, però, l'amministrazione del sindaco Alberto Oleari non sembra intenzionata a tornare sui propri passi. Anzi, ribadiscono come lo scopo dell'ordinanza in questione sia quello di "prevenire la nidificazione di piccioni, evitare lo stazionamento di stormi che imbrattano edifici e strade e che di conseguenza possono finire per rappresentare un veicolo di trasmissione di malattie, anche per l'uomo".

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