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Il Comune installa telecamere per controllare i dipendenti, ma viene multato per 3mila euro

Il Garante della privacy ha multato per 3mila euro il Comune di Madignano (Cremona). L’amministrazione aveva installato telecamere per verificare il comportamento dei dipendenti, ma non aveva informato nessuno e non aveva l’autorizzazione dell’ispettorato del lavoro.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

L'amministrazione comunale di Madignano, paese in provincia di Cremona da meno di 3mila abitanti, aveva deciso di installare all'ingresso del Municipio una telecamera di sorveglianza. La giunta, infatti, aveva motivo di pensare che alcuni dipendenti non si stessero comportando in modo corretto. Tra queste, una donna che, mentre era in malattia, pare abbia prestato servizio in un altro Comune. Ad essere sanzionata, però, è stata l'amministrazione stessa in quanto, stando a quanto affermato dal Garante della privacy, avrebbe dovuto informare i dipendenti della telecamera.

La dipendente che lavorava anche in un altro Municipio

La vicenda ha avuto inizio nel 2021. La giunta comunale di Madignano aveva deciso di installare una telecamera all'ingresso del Municipio. Il sospetto era che un paio di dipendenti in particolare si stessero comportando in modo non corretto. L'impianto di sorveglianza, dunque, avrebbe permesso di provare quanto ipotizzato per poi prendere le dovute misure.

Come ha spiegato la sindaca Elena Festari, con quei video si sarebbe scoperto che effettivamente una dipendente che aveva preso un permesso di malattia in realtà stava prestando servizio in un altro Comune. Per quel fatto, la donna è stata denunciata. Tuttavia, a sua volta lei ha presentato denuncia nei confronti dell'amministrazione comunale di Madignano.

La multa pagata con i fondi del Comune

Il Garante per la protezione dei dati personali, al termine delle verifiche, ha disposto una prima sanzione al Comune di 320 euro e poi di altri 3mila euro (ridotta a 1.500 euro se pagata entro i tempi previsti). Secondo l'autorità, infatti, gli amministratori avrebbero dovuto informare i dipendenti dell'installazione della telecamera e, prima ancora, richiedere l'autorizzazione specifica all'ispettorato del lavoro. La questione non è nemmeno finita qui. Lo scorso 29 aprile, infatti, la giunta comunale ha approvato all'unanimità il prelievo dal fondo di riserva di 1.500 euro per, appunto, saldare la sanzione.

Per l'opposizione, però, di quella somma avrebbero dovuto farsene carico gli amministratori e non il Comune intero. "Ritengo inadeguata la modalità attuata per esercitare il controllo dei dipendenti, che, fatta così, costituisce una grave mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori, delle leggi e dei regolamenti", ha dichiarato il consigliere di minoranza Piero Guardavilla che ha scritto una lettera indirizzata alla sindaca: "Questo episodio non può che confermare l’inadeguatezza gestionale e l’evidente carenza delle più basilari nozioni amministrative e giuridiche dell’attuale maggioranza".

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