Il Comune di Olginate vieta di giocare a pallone in piazza: fino a 600 euro di multa per i trasgressori

"La quiete e il decoro sono diritto di tutti. Sono vietati gli schiamazzi, il gioco del pallone e i giochi rumorosi in genere. I trasgressori saranno puniti con sanzioni amministrative da 100 a 600 euro" così si legge sul nuovo cartello apparso in piazza Garibaldi a Olginate, comune in provincia di Lecco.
"Dopo aver tentato numerose mediazioni – ha spiegato, come riporta Lecco Today, Marco Passoni, sindaco di Olginate – gli episodi di rumore, disagi e anche di potenziale pericolo per qualche anziano di passaggio si sono ripetuti. E siamo intervenuti perché abbiamo avuto precise richieste da parte dei passanti e soprattutto dei residenti. Tra l'altro il problema non riguardava solo i bambini, ma anche persone di qualche anno di più".
Ad essere messa in pericolo, secondo il primo cittadino, non era solo la sicurezza dei passanti, ma anche la quiete dei residenti: "C'è chi usava i nuovi lampioni come canestri e i garage privati come porte di calcio – continua Passoni – Da qui le lamentele e la necessità di una mediazione tra le esigenze di tutti, quella di quiete da una parte, in particolare in estate per chi vuole dormire, e quella di chi vuole giocare. Basta spostarsi un po'. Tra l'altro Olginate è uno dei paesi del territorio dove vengono organizzati più eventi nelle piazze soprattutto per bambini e giovani. Quindi nessun proibizionismo, solo una regolamentazione dove necessario".
E a chi si lamenta che la sanzione sia troppo alta il sindaco spiega che la multa non serve a "sanzionare" ma piuttosto funge da "monito" per "prevenire i disagi". Da qui l'invito da parte di Passoni a far giocare i bambini negli spazi del paese appositamente dedicati: "Nessuno è contro il gioco del pallone, io stesso sono contento se si usano piazze e luoghi pubblici per ritrovarsi e giocare. Penso innanzitutto ai bambini, ai quali sono riservati anche altri spazi, come il giardino della vicina Villa Sirtori. I piccoli hanno tutto il diritto di giocare. Ma qui siamo dovuti intervenire per forza".