Il Comune di Milano riconosce l’indipendenza dello Stato di Palestina: “Un passo per arrivare alla pace”
Con 23 voti favorevoli e 11 contrari. il Consiglio comunale di Milano ha approvato l'ordine del giorno sul riconoscimento dello Stato di Palestina. La mozione era stata presentata da Carlo Monguzzi, consigliere dei Verdi, Angelica Vasile, del Pd, ed Enrico Fedrighini, del gruppo misto. Il documento approvato impegna il sindaco Beppe Sala e la sua giunta "a fare sua e inoltrare al governo italiano la richiesta di riconoscimento di Palestina come Stato sovrano e indipendente". Duro il commento di Walter Meghnagi, presidente della Comunità ebraica di Milano: "Questa è una mozione molto grave, non si possono riconoscere diritti a chi come Hamas dice che la Palestina deve andare dal fiume al mare".
"Un passo per arrivare alla pace"
"Non è un voto contro qualcosa o contro qualcuno, ma un passo per arrivare alla pace", ha dichiarato Monguzzi, tra i primi firmatari della mozione. In questa, infatti, viene chiesto a Palazzo Marino "di affermare la propria solidarietà al popolo palestinese e il suo diritto all'indipendenza e alla sovranità nazionale" aggiungendo il diritto "a vivere in pace" e il riconoscimento di "uguale solidarietà e diritti al popolo israeliano".
Quasi la totalità dei consiglieri di maggioranza ha votato a favore. Filippo Barberis, capogruppo del Pd in Consiglio, sostiene che il conflitto in medio oriente "non si può risolvere con la cancellazione di una parte sull'altra, da nessuna delle due parti", per questo motivo "il riconoscimento dello Stato di Palestina porta con sé un messaggio politico profondo". Il consigliere dem ha anche ribadito come Palazzo Marino abbia già "espresso una posizione di condanna verso Hamas e quanto successo il 7 ottobre", oltre a quelle contro "qualsiasi slogan antisemita".
"Hamas non deve fare parte della trattativa"
Tra chi ha votato contro, oltre all'opposizione in Consiglio, anche Daniele Nahum (esponente della Comunità ebraica passato dal Pd ad Azione) e il riformista Gianmaria Radice. "Non ha senso un riconoscimento unilaterale senza un quadro complessivo delle prospettive di pace", ha dichiarato Nahum, "sono convinto della soluzione due popoli e due Stati, ma Hamas non deve far parte della trattativa".
Per Meghnagi, invece, si è trattata "di una chiara scelta di campo" fatta da Sala, "che da giorni diceva di pensarla in questo modo". Per il presidente della Comunità ebraica di Milano, "è molto grave che il voto del Comune parli dei diritti dei palestinesi e non della liberazione degli ostaggi".