Il chitarrista di Bruce Springsteen: “Ci sono tanti grattacieli ma un solo San Siro, dobbiamo salvarlo”
Anche le grandi star internazionali ormai si "scomodano" per cercare di salvare lo stadio di San Siro. La notizia secondo cui la Scala del calcio potrebbe essere presto abbattuta, se non tutta quantomeno in parte, per far spazio ad una riqualificazione che secondo Inter e Milan passa attraverso la costruzione di centri commerciali, hotel e grattacieli, è arrivata in tutti gli angoli del mondo. E così, da uno di questi, si è alzata una voce di contrasto forte: San Siro deve essere salvato, punto. A dirlo è Stevie Van Zandt, chitarrista di Bruce Springsteen, che ha cinguettato su Twitter la sua contrarietà alla volontà dei due club e del Comune di Milano.
Il chitarrista di Bruce Springsteen vuole salvare San Siro
Sul social network Van Zandt ha scritto: "Dobbiamo salvare San Siro! Uno degli ultimi dei grandi locali! Abbiamo abbastanza grattacieli e centri commerciali nel mondo ma c'è un solo San Siro!". Poi, per rendersi ulteriormente utile alla causa, ha lasciato la mail del Comitato Sì Meazza, invitando i suoi follower a usare l'indirizzo di posta elettronica per scrivere "San Siro per sempre!". Una presa di posizione forte in rappresentanza di un mondo, quello musicale, che insieme a quello del pallone ha fatto la storia del Meazza. Uno stadio ben noto a Van Zandt e a Springsteen. Dal 1985 al 2016 il rocker statunitense ha calcato per ben sei volte (doppie date escluse) il palco del Meazza, facendo registrare inevitabili sold out. Per l'anno prossimo era attesa una settima data, ma a causa di problemi legati alla gestione dell'impianto il Boss non farà il suo ritorno a Milano. La speranza è di poterlo vedere (e ascoltare) ancora a partire dal 2023. Quella di Van Zandt, invece, è di poterlo fare per sempre. Perché, come ha detto, di San Siro ce ne è uno solo. E non va abbattuto.