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L’avvocato della madre condannata per aver ucciso la figlia: “Ha una psicopatologia grave, nessuno se ne era accorto”

La Procura generale e la difesa avevano chiesto l’assoluzione perché incapace di intendere e di volere. I giudici di primo e di secondo grado hanno condannato a 12 anni di carcere Patrizia Coluzzi, la donna che ha soffocato la figlia di due anni con un cuscino in un appartamento a Cisliano (Milano) nel 2021. L’avvocata difensore ha spiegato a Fanpage.it gli esiti delle perizie psichiatriche svolte sulla donna.
A cura di Giorgia Venturini
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Ha confermato la sentenza di primo grado la Corte d'Assise d'Appello. Anche dai giudici di secondo grado per Patrizia Coluzzi, la donna di 44 anni accusata di aver soffocato la figlia di due anni con un cuscino in un appartamento a Cisliano (Milano) nel marzo del 2021, è arrivata la condannata a 12 anni di carcere riconfermando anche il giudizio di seminfermità.

I fatti risalgono a tre anni fa. L'omicidio era avvenuto poche ore dopo una lite tra Patrizia Coluzzi e suo marito. La donna avrebbe scritto al padre della figlia: "Ora sei libero, puoi dedicarti alle tue cose: il tempo per le tue bugie è scaduto, non ci toccheranno mai più. Chiama la polizia, Edith non c'è più". Le forze dell'ordine una volta in casa hanno trovato la piccola già morta.

Il dibattito di primo grado, così come quello di secondo, si è concentrato su più perizie psichiatriche. La Procura generale e la difesa avevano chiesto l'assoluzione, basandosi sull'esito della perizia psichiatrica che l'aveva dichiarata incapace di intendere e di volere. La corte d'Assise ha ritenuto invece più attendibile il giudizio dei periti nominati dalla stessa Corte: così i giudici hanno deciso per la seminfermità mentale. Patrizia Coluzzi dai successivi mesi dopo l'omicidio si trova in una Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) dove è curata con psicofarmaci. Ma cosa hanno dimostrato le varie perizie? Su cosa si è concentrata la difesa? A Fanpage.it ha ricostruito il primo e il secondo processo l'avvocato difensore Pina Di Credico.

Avvocato Pina Di Credico
Avvocato Pina Di Credico

Cosa è stato deciso in primo grado?

La sentenza di primo grado ha riconosciuto il giudizio di seminfermità, così come proposto dai periti della Corte d'Assise che sono stati nominati dopo due anni e mezzo dal fatto. Hanno riconosciuto che la signora non ha alcun tipo di psicopatologia, neanche un disturbo. Hanno precisato che la sua capacità di volere fosse solo scemata per un ingorgo emotivo.

Per questo è stata condannata a 12 anni: le è stata riconosciuta la seminfermità e le circostanti attenuanti generiche. L'aggravante della premeditazione le era stata già non riconosciuta durante l'udienza preliminare, avevo dimostrato che non c'era. Siamo arrivate in Corte d'Assise con l'accusa per Patrizia Coluzzi di omicidio volontario aggravato dal fatto che il reato è stato commesso contro la discendente e dalla minorata difesa dalla figlia.

Accusa e difesa avevano chiesto l'assoluzione? 

In dibattimento è stato faticoso, una lotta all'ultimo sangue tra le perizie. Io avevo chiesto l'assoluzione per vizio totale di mente, solo il ricovero in una Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza (Rems). Anche il pubblico ministero ha chiesto l'assoluzione e 10 anni di Rems: ha ritenuto che fossero più attendibili i loro consulenti e i nostri, quelli della difesa.

I medici invece della Rems cosa hanno diagnosticato a Patrizia Caluzzi? 

I medici della Rems – che sono stati anche testimoni – hanno fatto subito una diagnosi su Patrizia Coluzzi e questi hanno confermato quanto sostenuto dai consulenti del pubblico ministero e quelli della difesa. Ovvero che si tratta di una donna che era già malata di una psicopatologia grave. Ne soffriva da tanto tempo ma nessuno se ne era accorto perché non era mai stata visitata. Lei ha ucciso la figlia pensando di salvarla. Perché nella sua mente se fosse stata affidata al marito avrebbe sofferto di più. In Rems prende farmaci forti. La sentenza però non parla né della cartella clinica, né di quello che dicono i medici.

Cosa è stato deciso invece in secondo grado? 

In Appello il Procuratore Generale ha dato ragione alla difesa, sostenendo l'assoluzione. La Corte d'Appello ha confermato invece la prima sentenza. Ora aspetto le motivazioni, ma io sono basita.

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