video suggerito
video suggerito
Arresti tra ultras di Milan e Inter

Il capo ultrà del Milan Luca Lucci: “Fedez? Solo un amico, l’ho conosciuto dopo la foto con Matteo Salvini”

La testimonianza di Luca Lucci, capo ultrà del Milan arrestato dopo la maxi inchiesta della Dda sul mondo delle curve di San Siro. “Non c’entro niente con il pestaggio di Cristiano Iovino. Con Fedez è nata un’amicizia dopo gli insulti per la foto con Matteo Salvini nel 2019”
A cura di Francesca Del Boca
15 CONDIVISIONI
Fedez e Luca Lucci
Fedez e Luca Lucci
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Matteo Salvini? Non lo volevo alla festa per i 50 anni della Curva Sud, io sono di sinistra. Fedez mi aveva insultato sui social proprio per quella foto, l'ho conosciuto quando si è presentato nel mio negozio per conoscermi". È la testimonianza di Luca Lucci, capo ultrà del Milan in carcere da settembre dopo il maxi blitz della Squadra mobile coordinato dai pm Paolo Storari e Sara Ombra che ha azzerato i direttivi delle curve di San Siro.

Il "Toro", ascoltato nell'aula bunker di San Vittore, è accusato ora di associazione a delinquere, tentato omicidio nei confronti del tifoso Enzo Anghinelli nel 2019, traffico internazionale di droga. "Ho trovato io il posto di lavoro come bodyguard di Fedez per Christian Rosiello. Un mio amico ne aveva bisogno, l’altro aveva bisogno di sistemarsi, ho cercato di coniugare le cose. Ma Rosiello ha un contratto diretto con Fedez, non con me", ha detto, ricostruendo le vicende che hanno fatto da sfondo all'aggressione nei confronti di Cristiano Iovino, avvenuta lo scorso 22 aprile sotto l'abitazione del personal trainer al Portello.

Una sorta di spedizione punitiva, secondo quanto ricostruito dalle indagini, che ha visto la presenza sul posto di Fedez (le cui accuse di rissa, lesioni e percosse in concorso sono state recentemente archiviate dalla Procura), del fedele bodyguard Christian Rosiello e di altri ultrà del Milan, dopo una discussione avvenuta poche ore prima nel privè della discoteca The Club. Il "bandito" rossonero Lucci, che nega fermamente di essere stato a capo di un'associazione per delinquere, ha sostenuto anche di non essere stato "l'istigatore" dell'azione contro Iovino. "Come si fa a far passare per mesi che c'è un furgone con scritto sopra ultrà della curva del Milan..".

E ancora, ripercorrendo la storia del legame con il rapper in gara a Sanremo 2025. "Fedez posta una foto in cui attaccava Salvini mettendo l'immagine con me e scrivendo "A lui sei andato a citofonare? Al tuo amico spacciatore?". Successivamente il cantante "chiede a Lazza se poteva venire a vedere una partita in curva insieme a noi". Quando gli viene fatto presente che il capo curva è Lucci, quello che lui ha insultato con quel post, "mi ritrovo nel mio negozio Fedez per chiarire, e da lì nasce un'amicizia". Amici (la Ferrari di Fedez viene immortalata nella villa di Scanzorosciate di Lucci) e quasi soci in affari, visto che trattano della commercializzazione della bevanda Boem allo stadio e di una possibile joint venture per la gestione della discoteca Old Fashion in Triennale, per cui l'ex marito di Chiara Ferragni si sarebbe addirittura messo in contatto con Stefano Boeri.

Ma il progetto comune tra Fedez e Lucci riguarda soprattutto la catena di tattoo shop Italian Ink dell'ultrà (e di Emis Killa) che, sfruttando l'immagine e il denaro di Fedez, vuole entrare nei salotti di Milano, magari con un negozio in zona Duomo. "Adesso parlo con Fedez, perché anche se paga 30mila euro di affitto", è la testimonianza della "contabile" della Sud Roberta Grassi. "Lui e la Ferragni... vengono gli stranieri, mi faccio pagare mille euro una scritta".

15 CONDIVISIONI
75 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views