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“Il cambiamento climatico non è frutto dell’uomo”: sfiduciata la presidente di Arpa Lucia Lo Palo

In Consiglio Regionale è passata la mozione a voto segreto presentata dall’opposizione in cui si chiedeva al presidente Attilio Fontana di sollevare Lucia Lo Palo dall’incarico di presidente di Arpa Lombardia: la presidente aveva detto che il cambiamento climatico non era frutto dell’uomo.
A cura di Giorgia Venturini
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Lucia Lo Palo, neo presidente di Arpa Lombardia (foto da Facebook)
Lucia Lo Palo, neo presidente di Arpa Lombardia (foto da Facebook)

Oggi 14 novembre in Consiglio Regionale è passata la mozione a voto segreto presentata dall'opposizione in cui si chiedeva al presidente Attilio Fontana di sollevare Lucia Lo Palo dall’incarico di presidente di Arpa Lombardia. Questa mozione è arrivata qualche giorno dopo che la presidente di Arpa ha fatto delle affermazioni "negazioniste" sulla crisi climatica, come hanno tenuto a precisare il Partito Democratico e altri partiti d'opposizione in queste ultime ore.

Durante un'intervista rilasciata per la rubrica "Primo Piano" dell'agenzia stampa Italpress la presidente di Arpa aveva detto di "non credo che il cambiamento climatico sia frutto dell’uomo". Precisando invece che "frutto dell’uomo sia invece la mala gestione della qualità dell’ambiente". Queste sue parole subito dopo hanno suscitato polemiche e fin da subito politici e associazioni ambientaliste della Lombardia hanno chiesto le sue dimissioni. Cosa succede ora? Ora Lucia Lo Palo verrà sottoposta a valutazione.

Alla fine la mozione di sfiducia oggi è passata a voto segreto e tra gli esponenti dell'opposizione c'è anche Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd e primi firmatario della mozione, che ha tenuto a precisare "come la maggioranza di destra in Regione va sotto attraverso il voto segreto, entrambe le volte su questioni che riguardano persone o proposte riconducibili a Fratelli d’Italia. Questo dato è inequivocabile. Ma soprattutto le tesi strampalate del negazionismo climatico di certa destra, di cui Lo Palo è solo l'ennesima rappresentante, non stanno in piedi e il Consiglio regionale è riuscito ad affermarlo, grazie al voto segreto. Andremo avanti così, senza mai fare sconti".

Questa mozione di sfiducia infatti è passata con 37 voti favorevoli e 36 contrari nonostante il parere negativo espresso in aula dalla giunta: questo vuol dire che in maggioranza ci sono stati 8 franchi tiratori, ovvero chi ha votato a favore di questa mozione.

Oltre al capogruppo del Pd è intervenuto anche quello del Movimento 5 Stelle, Nicola Di Marco, che ha precisato come "la maggioranza è implosa palesando agli occhi dei lombardi i conflitti e le divisioni che da sempre caratterizzano questa legislatura. La bocciatura dell’ormai ex presidente di Arpa Lombardia Lo Palo, emblema del non merito e delle logiche spartitorie con cui Lega e Fratelli d’Italia si sono divisi le poltrone, segna il punto di non ritorno di questa esperienza di governo".

E poi aggiunge: "È da Ferragosto che il Movimento Cinque Stelle denuncia l’inadeguatezza del profilo di Lo Palo – in virtù delle carenze curriculari poi palesatesi alla prima occasione – per ricoprire il ruolo per il quale era stata nominata dalla destra. È bastata la nostra richiesta di voto segreto per vedere la maggioranza andare a pezzi dopo che il capogruppo della Lega e gli esponenti della Giunta ne avevano garantito la solidità e la compattezza. Non ci sono dubbi sul fatto che l’ambiente all’interno del centrodestra lombardo sia diventato irrespirabile. Il Presidente Fontana dia immediatamente risposte ai lombardi su come intende andare avanti".

Ora staremo a vedere che valutazioni faranno in giunta. Ricordiamo che però già nei giorni scorsi Attilio Fontana avevano preso le distanze dalla dichiarazione di Lo Palo, affermando che fosse a titolo personale.

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