Il cadavere di donna decapitato e smembrato in 15 pezzi, la sindaca di Azzone: “La comunità è scossa”
Il suo cadavere è stato trovato sabato, 19 marzo, in un dirupo: era smembrato in quindici pezzi e nascosto in dei sacchi di plastica neri. Quei resti non hanno ancora un nome e un cognome. Non so ne conosce l'età, il luogo di nascita o di residenza e né tantomeno chi possa averle fatto una cosa simile. La vicenda ha sconvolto sia la comunità bresciana che quella bergamasca: il corpo è stato trovato a Paline, una frazione di Borno, al confine tra i due territori.
Le parole del sindaco di Azzone
"La nostra piccola comunità è scossa e sconcertata", ha raccontato al quotidiano "L'Eco di Bergamo", la sindaca di Azzone, Mirella Cotti Cometti. Il suo comune conta appena 373 abitanti. Sentimenti condivisi anche dalla comunità di Borno e ancora di più dalla frazione di Paline, che invece di abitanti ne conta appena 75. In queste ultime ore sono emersi tanti dettagli macabri: il corpo sarebbe stato forse sfregiato con del fuoco, smembrato e poi forse congelato. Tutte ipotesi che però aspettano di essere confermate. Dal comando provinciale dei carabinieri di Brescia, contattati da Fanpage.it, viene precisato solamente che sono in corso accertamenti.
Il caso si è dimostrato fin da subito molto complesso: bisogna capire, prima di tutto, chi possa aver commesso un gesto così atroce e parallelamente capire a chi appartengano quei resti. Non è escluso che il delitto sia avvenuto in un comune diverso e che il corpo sia stato portato lì successivamente. Ancora sconosciuta anche il giorno in cui la donna possa essere morta: il cadavere è stato trovato in avanzato stato di decomposizione, un dettaglio che lascia pensare che l'omicidio sia avvenuto molto tempo fa.