Il boss di ‘ndrangheta all’ex naufrago dell’Isola Franco Terlizzi: “Se tu sei in piedi è grazie a me”
Era un rapporto ormai ben consolidato. Fatto di affari e truffe, con ruoli però ben definiti così come la gerarchia. Tra il boss di ‘ndrangheta Davide Flachi e l'ex naufrago dell'Isola dei Famosi Franco Terlizzi a dettare legge era il primo.
Entrambi gestivano la carrozzeria Nuova Milano di via Cimabue a Cormano intestata a Terlizzi ma che a tutti gli effetti era il prestanome del boss. "Tu non fai un cazzo e prendi il grano", come si sente dire il boss durante un'intercettazione telefonica riportata negli atti della Procura.
A queste parole l'ex pugile risponde: "Io non faccio, perché tu che stai facendo? Tu devi dire grazie a me, almeno stai zitto". I toni poi si accendono ulteriormente quando Davide Flachi ribadisce: "Se tu sei in piedi è grazie a me. Qua se non ci sono io la baracca chiude ma lo vuoi capire?"
Gli affari della carrozzeria Terlizzi
Le indagini della Guardia di Finanza di Milano e di Pavia, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, si sono concentrate soprattutto sugli affari legati alla carrozzeria. Durante i mesi di lavoro si è scoperto che gli indagati avevano avviato una serie di truffe ad istituti assicurativi: ovvero organizzavano falsi incidenti per poi riparare le auto e lucrare sui risarcimenti. A quanto ammontano i guadagni dalle truffe è ancora in fase di accertamento. Così come resta ancora da accertare se la carrozzeria serviva come riciclaggio di denaro sporco.
Certo è che Terlizzi "è la testa di legno, quello a cui è intestata la ditta. Terlizzi non è uno che è dentro solo per…quello è dentro nella loro combricola quindi poi gli accordi saranno tra loro", come precisano in una conversazione intercettata due impiegati della ditta.
E ancora: "Terlizzi è quello che controlla, quello a cui intestano la ditta". Poi, "è Franco Terlizzi che passa i guai perché è lui il responsabile". A dettar legge però è Davide Flachi. Lo si capisce anche durante una discussione tra i due indagati in cui devono decidere sull'aumento di stipendio di uno dei loro operai. "Franco quando parli di lavoro devi essere chiaro".
E quando bisogna decidere la chiusura estiva della carrozzeria: Terlizzi non è d'accordo ma Flachi gli risponde che non si fida a lasciare l'attività in gestione ad altri. E così la carrozzeria ha chiuso per qualche giorno.
Tra i colleghi inoltre si sente precisare: "Ma chi è il titolare dell'azienda, Flachi? Quello ha i soldi. No, lui non si può intestare nulla. Ah ci sarebbero i prestanomi? quella combricola". Insomma il rapporto tra Terlizzi e Flachi era ben consolidato. Tanto che l'ex pugile aveva rifiutato la proposta di partecipare di nuovo all'Isola dei Famosi perché "la carrozzeria sta andando bene".
Il traffico di droga e di armi della famiglia Flachi
L’operazione della guardia di Finanza di Milano e Pavia denominata Metropoli – Hidden Economy nella mattina di oggi martedì 6 settembre ha portato al sequestro preventivo della carrozzeria Nuova Milano e di un negozio di articoli sportivi Roberto Sport di via Achille Fontanelli nel mirino della famiglia ‘ndranghetista. Tredici in tutto invece le persone per il quale è stato disposto il fermo.
L'indagine ha svelato anche il giro di droga di cui era a capo Davide Flachi insieme al cugino Santo Crea: il primo invita il secondo a non esporsi troppo ed evitare la collaborazione con elementi di origini calabrese. Sempre in una intercettazione ambientale si sente: "Cugino mi raccomando fai una vita tranquilla in ombra e stai lontano dai paesani".
I due indagati infatti erano in grado di movimentare considerevoli quantitativi di cocaina d'ordine di decine di chilogrammi. Durante le perquisizioni non sono state state scoperte sostanze stupefacenti da ricondurli a Terlizzi.
Gli affari dei Flachi erano anche nel mercato illegale di armi: lo scorso anno avevano comprato cinque kalashnikov contando su un amico straniero del boss."Me le porta un mio amico slavo. Questo ci porta tutto quello che vogliamo, è un amico di mio padre".
Il padre è Giuseppe Flachi, negli anni passati tra i principali boss di ‘ndrangheta prima di lasciare tutto in eredità al figlio Davide. Il capofamiglia è morto lo scorso gennaio a causa di un tumore.