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Il 42enne che ha violentato la donna di 89 anni l’ha adescata proponendosi di accompagnarla a casa

Prima dello stupro e delle botte ai danni di una donna di 89 anni a Sesto San Giovanni (Milano) il 42enne ora arrestato con l’accusa di violenza sessuale e rapina aggravata aveva avvicinato la sua vittima con l’inganno, mostrandosi gentile e disponibile.
A cura di Francesca Del Boca
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Una violenza inaudita, avvenuta sul pavimento dell'androne di casa. Ma prima dello stupro e delle botte ai danni di una donna di 89 anni, il 42enne ora arrestato con l'accusa di violenza sessuale e rapina aggravata aveva avvicinato la sua vittima con l'inganno, mostrandosi gentile e disponibile.

L'incontro tra i due

L'incontro tra i due, secondo quanto ricostruito dai Carabinieri di Sesto San Giovanni, avviene nella notte tra il 26 e il 27 settembre scorso. La vittima, un'anziana di 89 anni, esce intorno all'una per recarsi in farmacia: ha problemi cognitivi, e abita da sola in un appartamento vicino al centro di Sesto San Giovanni.

È per strada che incontra il 42enne di origini egiziane. Non ha una dimora fissa, ha piccoli precedenti alle spalle e vive di espedienti tra Milano e l'hinterland: in quel momento avvicina la donna e si offre, con un sorriso, di riaccompagnarla a casa. Probabilmente è ubriaco, o ha appena assunto sostanze. I sistemi degli impianti di videosorveglianza installati lungo il percorso li riprendono mentre camminano insieme, senza problemi: lui, a fianco dell'89enne, barcolla visibilmente. 

La violenza davanti al portone di casa

Una volta giunti davanti al portone di casa, però, tutto cambia all'improvviso. La donna viene scaraventata sul pavimento dall'aggressore. Viene picchiata, schiaffeggiata e abusata per circa un'ora. Poi l'uomo si allontana, sottraendole prima i soldi contenuti nella borsetta. Il tutto viene immortalato dalle telecamere del condominio, che registrano ogni minuto di quella lunghissima e brutale violenza.

I Carabinieri alla caccia all'aggressore

La donna, dopo l'aggressione, riesce a fare ritorno dentro casa. Ad accorgersi che qualcosa non va è il custode del palazzo, che il giorno successivo trova alcune macchie di sangue davanti al portone della signora. Spaventato, convoca immediatamente i Carabinieri, che prendono visione di quanto registrato dalla telecamera di sicurezza installata nell’atrio. E le immagini, purtroppo, parlano chiaro.

I militari si presentano nell'appartamento della donna, ancora confusa e ferita: i medici della clinica Mangiagalli, esperti in questo genere di reati, confermano quanto evidenziato dagli occhi elettronici dello stabile. E si mettono immediatamente sulle tracce dell'aggressore, ritrovandolo il 6 ottobre nei dintorni della stazione di Sesto. Viene riconosciuto dall’aspetto fisico e dall’abbigliamento: in particolare dalle scarpe, che coincidono con quelle che avrebbe indossato la notte dell’aggressione. Saranno adesso le analisi del Dna a dare le risposte definitive sulle sue eventuali responsabilità.

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