Il 19enne rapinato appena arrivato a Milano per il test all’università: “Ma almeno l’ho passato”
"Ora mi sono ripreso, anche se mi pesa che mi abbiano rubato l’orologio: era un regalo di mio papà, ci tenevo molto". Parla lo studente di 19 anni che lo scorso 5 settembre è stato aggredito verso le 8 di mattina nel sottopassaggio della metropolitana della stazione Centrale di Milano dove era arrivato dopo un viaggio partito la sera prima da Bari. Nel capoluogo lombardo era arrivato per fare un test d'ingresso all'università che "per fortuna è andato bene". Così a breve inizierà una delle facoltà di professioni sanitarie. Intanto le forze dell'ordine hanno subito fatto scattare le indagini e gli aggressori sono stati arrestati poco dopo.
In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera ha raccontato quello che è accaduto: "Sono stato aggredito prima di arrivare ai tornelli della metro. Improvvisamente sono stato colpito da un ragazzo di un gruppo con un pugno alle spalle. Poi gli altri mi hanno bloccato contro il muro strappandomi l’orologio, la collanina d’oro, i vestiti, il caricabatterie del telefono e il profumo che avevo nello zaino. Poi sono scappati. Tutto mentre ero al telefono con mio papà". Il 19enne, originario della Puglia, ha spiegato che non era la prima volta che veniva aggredito a Milano: un'altra volta era stato preso di mira da un gruppo fuori da una discoteca. Ma nulla simile allo scorso giovedì: "Mi hanno morso il dito strappandomi parti di pelle. Mi facevano male anche la faccia, il braccio destro e la mano sinistra per varie contusioni".
E poi ha aggiunto: "In qualche modo mi sono difeso. Sono un ragazzo giovane e alto più o meno un metro e ottanta. Cosa sarebbe successo se ci fosse stata una signora o una ragazza al mio posto? Avrebbe potuto essere vittima chiunque stesse andando a scuola o al lavoro". Dopo l'aggressione il 19enne è riuscito comunque a sostenere il test d'ingresso che ha passato: "Sono contento, a ottobre inizierò le lezioni".